Corriere della Sera - Io Donna

UNA VITA IN PRIMA LINEA

A 19 anni Zainab Salbi è fuggita dall’Iraq di suo “zio” Saddam. A 23 ha fondato una associazio­ne per le libertà femminili. E ora che viene in Italia come paladina dei diritti umani, si dichiara ottimista: “In Medio Oriente le donne non si piegano. Resisto

- Di Valeria Palumbo, foto di Andy Ryan pilosioawa­rd.com).

Lei, saddam hussein, lo chiamava “zio Saddam”. E a dirla tutta, quando in tv ha visto che gli mettevano il cappio intorno al collo, ha pianto. «Eppure non lo amavo, mi creda» ripete Zainab Salbi nel suo perfetto inglese e la voce squillante di chi sta vivendo un momento magico grazie alla tv ed è sempre in prima linea nella battaglia per le donne, soprattutt­o sui fronti di guerra. «Finiva un’epoca della mia vita, l’Iraq che avevo conosciuto, e si apriva un baratro che mi ha spezzato il cuore». Zainab era la figlia del pilota personale di Saddam Hussein. Il dittatore era uno di famiglia. «Ma con lui non potevi mai stare al sicuro, non sapevi mai che cosa sarebbe successo. E poi metteva gli occhi anche sulle figlie degli amici…». Per questo, a 19 anni appena compiuti, nel 1988, sua madre la mandò negli Stati Uniti. «Era appena finita la guerra contro l’Iran: era cominciata nel 1980, quando avevo 11 anni. Finì che ero una teenager… anzi una donna agli occhi di Saddam Hussein. Per questo mia madre volle mandarmi via. Con un matrimonio combinato. Proprio lei che mi aveva sempre detto: devi sposarti per amore. Ma era l’unico modo di lasciare il Paese. Io non riuscivo a capire». Anche perché finì nelle mani di un uomo violento, che abusò di lei, la maltrattò. Durò solo tre mesi, Zainab riuscì a divorziare. «Ma non potevo chiamare casa e dire: che mi avete fatto?! Nelle mani di chi mi avete messo?». Nel frattempo era scoppiata la Prima guerra del Golfo: gli Stati Uniti contro il suo Paese. I collegamen­ti bloccati. Sola e senza un dollaro in tasca, Zainab decise che ce l’avrebbe fatta. «E che la mia vita sarebbe stata negli Stati Uniti, il Paese che mi ha offerto la chance di farcela». Nel “farcela” è compresa anche la battaglia per i diritti e la libertà delle donne, soprattutt­o attraverso l’organizzaz­ione Women for Women Internatio­nal che ha fondato quando aveva 23 anni. Per questo impegno, il prossimo 11 settembre Zainab farà parte del pool di paladini della pace e dei diritti umani che l’azienda friulana di costruzion­i Pilosio riunisce da anni in occasione del Pilosio Building Peace Award: quest’anno l’appuntamen­to è a Milano, a Palazzo Mezzanotte ( Con i suoi capelli corti a spazzola, i suoi grandi occhi neri, un sorriso che spiazza, sarà impossibil­e non notarla.

Che cosa prova per l’America? Ha dichiarato due volte guerra al suo Paese, l’ha lasciato nel caos e adesso anche nelle grinfie dell’Isis...

Sono arrabbiata, posso dirlo? Mi si spezza il cuore quando vedo le immagini. Due mesi fa sono stata in Iraq, ho intervista­to alcune donne che

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