Corriere della Sera - Io Donna

L’ECO DEL FRIGO

Una rotonda sul mare

- Di Simonetta Li Pira

Q uando la moglie è in vacanza gli uomini chiamano il pronto pizza. A casa di Giorgio (molto sposato e altrettant­o snob) mi aspettavo una Marinara da asporto inattaccab­ile dove l’acciuga è a miglio (quasi) zero, la farina molata con la forza motrice di un mulo e il lievito madre rianimato da vent’anni. E invece, per noi amici temporary single che galleggiam­o in branchi nell’agosto milanese, sfodera un’intera collezione di friselle artigianal­i, recuperate peregrinan­do tra il suo Salento, la Costiera e Capo Rizzuto, in Calabria. È da qui che il nostro ha importato anche sei bottiglie di minerale perché, secondo lui, la frisa va tuffata nell’acqua di riferiment­o. Al limite, «meglio in alto mare che sotto il rubinetto di Brera ». E poi, una fornitura di pomodori San Marzano, cipolla di Tropea, basilico in vaso... Avete capito, un pugliese meno malinconic­o e più fghetto dell’avvocato Guerrieri, l’eroe barese di Gianrico Carofglio fan dei sushi takeaway. Però ha ragione: il sapore della vacanza è concentrat­o, si sente tutto: mare, terra, sole e anche quelle due-tre ore che ha investito per fare colpo. Va a fnire che già l’indomani faccio un tour di ricognizio­ne nella mia dispensa e all’appello non manca niente. Se un tempo la frisa era il cibo “da trasferta” dei contadini, dei pescatori e persino dei crociati, adesso lo faccio mio. Ma in insalata.

1. Siamo in 4. Mi bastano 8 friselle, 2 pomodori, 1 scatola di tonno, 30 g di capperi dissalati, 1 cipolla rossa di Tropea, olive, origano, basilico, olio extravergi­ne d’oliva, aceto, sale.

2. Ammorbidis­co le friselle in acqua con poche goccia di aceto. Le riunisco in un’insalatier­a con il tonno spezzettat­o, la cipolla affettata sottile e il resto.

3. Condisco con un’emulsione di olio, aceto, sale e passo in frigo un’ora prima di servire. Sempliceme­nte super.

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