Corriere della Sera - Io Donna

Robert De Niro

Mi ci vedete nei panni di uno stagista a 72 anni? Succederà nel mio prossimo flm. Ma ne ho altri sei in cantiere. Sentirmi vecchio io? Macché, ho anche un piano B: fare il cameriere in un ristorante

- di Mattia Pasquini, foto di Brian Bowen Smith

Cle cronache immobiliar­i si divertono a seguirlo, da 14 Saint Luke’s Place a 497 Greenwich Street, da 165 Perry Street a Central Park West. Quelle scandalist­iche ci hanno rinunciato, visto l’alone di mistero che da sempre lo circonda e la sua fama di burbero silenzioso con la quale si diverte spesso a prendere in giro i suoi interlocut­ori. Ma il segreto di Robert De Niro sembra proprio quello di non aver segreti, e di aver imparato a rendersi invisibile anche quando passeggia per le strade della sua New York. Dal 2006 è uffcialmen­te cittadino italiano: le sue radici affondano nella provincia di Campobasso, da dove i bisnonni Giovanni e Angelina Di Niro partirono nel 1890. E a breve inizierà le riprese su una delle icone italiane più famose, Enzo Ferrari. Ma oggi il due volte premio Oscar, uno dei più grandi della sua generazion­e, è soprattutt­o un nonno di quattro nipoti che si diverte a colleziona­re biografe scritte su di lui e mazze da baseball. Piccole debolezze che fanno bella mostra di sé nel suo uffcio di Tribeca insieme alla matrioska, regalo di un amico, che lo raffgura nei panni di Travis Bickle di Taxi Driver, al ciak di Bronx (il suo primo flm da regista) e alla serie di acquarelli donatigli per i suoi 50 anni dal padre Robert De Niro senior, pittore e poeta scomparso nel 1993. Un uffcio vecchio stile, come lui, che continua a preferire una telefonata a un sms e ammette di usare internet solo per leggere il New York Times.

Ma in Lo stagista inaspettat­o, al cinema dal 22 ottobre, la costringon­o ad aprire un proflo Facebook. Tutta fnzione?

Sì, non ho Facebook. So usare i computer e gli smartphone, senza esagerare. Ho resistito per un po’, ma ricevevo troppi messaggi... Ormai tutti mandano sms, anche i miei fgli. Ma per me la comunicazi­one resta qualcosa da consumare faccia a faccia. Preferisco leggere i giornali di carta e vedere nei negozi quello che devo comprare.

Riesce a girare per la città indisturba­to?

Non sempre la gente mi nota, e in genere nessuno mi dà fastidio. I newyorkesi tendono a essere molto rispettosi, o forse non si aspettano di vedermi. Dipende anche da come mi vesto: so diventare invisibile. Ma è facile: a meno che non ti guardino negli occhi, sei solo un anziano signore che passeggia indisturba­to.

In Lo stagista inaspettat­o ricomincia come stagista: le ha ricordato i suoi inizi?

In qualche modo sì, anche se io non ho mai fatto stage. Mi hanno aiutato più le

Il primo assegno che ricevetti fu di 51 dollari. Avevo 19 anni e dovette firmare mia madre. Pensavo fossero a settimana, ma erano 50 dollari e basta. Per l’intero film

esperienze raccolte: nella vita soprattutt­o, oltre che nel lavoro.

Quale fu il suo primo incarico pagato?

Per quel che ricordo si trattava di Oggi sposi di Brian De Palma. Io avevo solo 19 anni e dovette venire mia madre a fi rmare l’assegno di 51 dollari. Pensavo fossero a settimana, ma erano 50 dollari e basta. Per l’intero fi lm. Ha pensato alla pensione? Dove sarà tra dieci anni?

Non so. Per ora mi sento bene, ma quando invecchi a volte tendi a perdere interesse nelle cose, o l’energia. Mi piace pensare che sarò in salute, facendo ancora quello che faccio.

Ha un piano B?

Chissà… Magari potrei fare il cameriere in un ristorante.

Ne possiede alcuni. Ci va spesso?

Non tutti i giorni, ma li seguo. Mi piace il buon cibo e la compagnia di chi cucina bene. Ma io non cucino mai: le mie radici italiane sono troppo lontane. Un talento che le manca. Ce ne sono altri che vorrebbe avere? Tanti. Parlare italiano meglio di quanto faccio, per esempio, anche se me la cavo per un americano. Avevo anche iniziato a cantare, ma poi ho smesso. Dovrei dedicarmi ancora alla regia… Ho sempre pensato che avrei diretto cinque fi lm, ma sono solo a due.

Qualcos’altro che le manca?

No, sono fortunato. Ho una famiglia, dei figli, nipoti, non posso lamentarmi. Anche se si tende sempre a farlo.

Il specie Ben di di nonno,Lo stagistaun ruolo inaspettat­oche conosce è bene.una

C’èho improvvisa­tomolto della mia meno esperienza,che in altre anche occa-se sioni. Mi piacciono i giovani, quindi è stato bello avere tanti ragazzi intorno nel film. Dà loro consigli, come accade con gli stagisti del film?

Se me li chiedono, altrimenti non mi prendo libertà. Quando ero un giovane attore molti colleghi più anziani mi hanno aiutato e amo fare lo stesso. Però non so se sono consigli utili... Eppure il rispetto dei colleghi per Ben nel film non si vede spesso nella realtà.

È vero. In alcune profession­i, comprese quello dello spettacolo, si tende a non valutare l’esperienza. Anzi, a preferire un giovane. Almeno negli Stati Uniti. Oggi il suo lavoro è più esperienza, istinto o preparazio­ne?

Un po’ di tutti e tre.

E che cosa c’è di suo in Ben?

Nel discorso di apertura del fi lm ci sono pensieri che faccio spesso, e come me tanta gente della mia età: che cosa fare della propria vita, tenersi occupati, trovare qualcosa per cui “valga la pena”. Per fortuna non sono ancora problemi: continuo a essere molto impegnato.

Ha imparato qualcosa di nuovo?

Il tai chi, almeno quel minimo richiesto da alcune scene. Non è stato facile... Ma di certo non sono andato a fare uno stage per scoprire come fosse! Pensa che gli stage per anziani sarebbero una buona idea?

Sì. Specialmen­te negli Stati Uniti, dove non tutti hanno rispetto per loro. Ma è così ovunque, quando sei vecchio devi toglierti di mezzo, non servi più. Mi pare che in Europa o in Asia sia diverso, ma forse mi sbaglio. Lei è sempre stato geloso del suo privato, ma sembra più burbero che timido. È un modo per prendere in giro chi ci casca? Abbastanza. Ci tengo alla mia privacy, e non mi interessa molto l’immagine che do all’esterno. Concedo poco, ma sono curioso. Come gli altri lo sono di me. •

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inaspettat­o, con Anne Hathaway, che nel film recita nei panni del suo capo.
Sopra, Robert De Niro in una scena di Lo stagista inaspettat­o, con Anne Hathaway, che nel film recita nei panni del suo capo.

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