Corriere della Sera - Io Donna
Maria Teresa Meli UN ENIGMA DI NOME SILVIO
berlusconi è diventato un grande enigma. Non per Renzi, che vorrebbe capire le mosse dell’ex Cavaliere, visto che al Senato il governo ha una maggioranza traballante. E nemmeno per Bersani che spera in “Silvio” per veder cadere fnalmente il premier. No, Berlusconi è diventato un vero enigma per il suo stesso partito. Non c’è quando dovrebbe esserci (convegni, confronti parlamentari), mentre è presente quando potrebbe farne a meno. Ed è presente per dire tutto e il suo contrario. Così un giorno i senatori di Forza Italia si preparano alla madre di tutte le battaglie e quello dopo elaborano un possibile compromesso. E Berlusconi mantiene lo stesso atteggiamento sulla leadership del centrodestra che verrà. Ogni tanto fa fltrare la voce che «basta, lui non ne può più e vuole andarsi a godere i soldi alle Bermuda» e che pensa ad Alfo Marchini come suo successore. Ma eccolo poche ore dopo lasciar trapelare l’indiscrezione secondo cui, mai domo, il capo degli azzurri è pronto a scendere in campo anche se è sempre più prossimo agli ottanta. Insomma, per farla breve, Berlusconi sta facendo impazzire i poveri big del suo partito (ma anche i peones) che non hanno ben capito come posizionarsi. Tutti i big tranne uno, ovviamente. Ovverosia Renato Brunetta. Il non amatissimo capogruppo di Fi alla Camera che ha sempre e solo una cosa in mente: abbattere Matteo Renzi. Per lui che Berlusconi faccia la pace o dichiari la guerra è uguale: ha troppi conti in sospeso con il premier.