Corriere della Sera - Io Donna
CARO SINDACO/ 1 LA CITTÀ SOFFRE
Questa rubrica, stavolta, è scritta con la collaborazione involontaria di alcuni cittadini romani che incontrano casualmente il loro sindaco, Ignazio Marino, sulla piazza del Campidoglio: e, istintivamente, decidono di porgli qualche domanda. Lui mette su il suo solito sorrisone e anche a loro risponde con la disarmante, lunare serenità che di solito riserva ai giornalisti nelle interviste uffciali.
Sindaco, la citta è sporca, tremendamente sporca... e glielo dico io, che abito in Prati, quindi in una zona centrale (signora con un Jack Russel al guinzaglio).
Gentile signora, lei pone un problema giusto e sacrosanto: ma le ricordo che io sono il primo sindaco che usa le maniere forti con l’Ama, l’azienda competente. Anzi, sa che sono arrivato anche a minacciare di dare tutto in mano ai privati?
Sì sì, va bene... Sindaco, lo dico con rispetto, ma lei non ammette mai le sue responsabilità: anche con tutta la storia di mafa-capitale... (un signore anziano, con macchina fotografca).
Ho fatto tutto quello che ho potuto e che era nei miei poteri. Appena ho intuito che c’era del marcio, ho denunciato, preso le distanze...
A sindaco, e daje! Ma non te sei fatto pure ’na foto con quel Buzzi?, er capo dei criminali? Ennamo, su... (ragazza con capelli in stile rasta che spinge una bicicletta e va via).
È una sciocchezza! Eravamo in campagna elettorale e, come è noto, si fanno foto con centinaia di sconosciuti... La prego di non scherzare su una cosa così delicata, eh?