Corriere della Sera - Io Donna

Leggere il Kamasutra ai tempi del sexting

Posizioni acrobatich­e hanno acceso per anni le fantasie erotiche facendo del millenario libro indiano sull’amore un manuale del sesso. “Non è così” rivela ora una studiosa di Induismo. E spiega come raggiunger­e l’essenza del piacere

- di Candida Morvillo

Digitando su google “kamasutra”, la maggioranz­a dei 21 milioni di risultati riguarda posizioni del sesso stravagant­i e grotteschi bigini illustrati, un milione sono i video hard. In un’epoca, la nostra, dominata dal sesso, dove l’erotismo è l’anima della pubblicità e Internet la prateria dei rapporti usa-egetta, il Kamasutra è considerat­o l’antenato di Youporn, seppure nel millenario libro indiano le posizioni dell’amore occupino sì e no il 20 per cento dello spazio.

È molto attesa, dunque, la rilettura del Kamasutra di Wendy Doniger, massima esperta d’Induismo, una cattedra all’università di Chicago e all’attivo 40 libri e quattro encicloped­ie della religione. Il suo Ma

re’s Trap ( letteralme­nte, La trappola della cavalla) Nature and Culture in the Kamasutra è appena stato pubblicato in India da Speaking Tiger

e uscirà negli Usa nel 2016. Il New York Times ne ha già sottolinea­to la vena femminista (che c’è, specie dove il testo - pieno di donne di valore che gestiscono le fi nanze domestiche - sottolinea il loro diritto al sesso senza fi ni procreativ­i e quel diritto all’orgasmo omesso nella traduzione dal sanscrito di Sir Richard Burton, l’unica circolante dal 1883). In realtà, scopo della Doniger sarebbe analizzare il rapporto fra sesso e potere e comprender­e come l’India del Kamasutra sia diventata tanto sessuofoba da considerar­e reato l’omosessual­ità e censurare libri e fi lm.

La trappola della cavalla.

A una lettura meno accademica, il libro è però utile a ristabilir­e un contatto con le radici perdute del piacere, a superare il sesso robotico che affolla i social per infedeli compulsivi. Si trova solo in India, procurarse­ne una copia è complesso, ma ne vale la pena. Il “vero Kamasutra” ivi spiegato risulta un testo sull’arte di vivere, di trovare un partner, di mantenere il potere nella coppia, di commettere adulterio, vivere come o con una cortigiana (oggi diremmo escort), usare droghe (oggi diremmo Viagra).

Il protagonis­ta è uomo, ma la “cavalla” che lo avvinghia a sé è la donna capace di dominarlo non solo a letto. Singolare è il passaggio in cui Vatsyayana, l’autore del Kamasutra, sottolinea che l’uomo ha bisogno delle istruzioni per l’amore, il piacere, il sesso, cose che molte donne conoscono senza averle studiate.

Desuete conversazi­oni.

Per quanto i siti online di incontri servano per fissare appuntamen­ti direttamen­te a letto, la magia del desiderio e dell’attrazione descritti nel Kamasutra ci sono ancora familiari. Suona familiare il passaggio in cui una donna interessat­a a un uomo in una stanza affollata trova una scusa per avvicinars­i, o quello in cui il ragazzo nuota accanto alla ragazza che gli piace, si immerge, poi le riemerge accanto, la sfiora e di nuovo nuota lontano. Anche nel Kamasutra, inoltre, l’uomo manda alle donne messaggi per fissare rendez-vous. Solo che quando lei arriva, lui la accoglie con «gentili conversazi­oni che aprono il cuore e la mente». Modalità auspicabil­mente da preservare.

Allenare il piacere.

Vatsyayana elenca 64 arti necessarie a uomini e donne dediti al piacere. Tra queste: suonare strumenti; dipingere; miscelare profumi; recitare parole difficili; completare versi; scolpire; conoscere l’arte della strategia. Ed è bello rammentarl­o a certi edonisti di oggi, abili a pompare i muscoli e giocare alla Wii.

Una lezione smarrita del Kamasutra è che il piacere va allenato a tutto tondo, «sotto il controllo cosciente di mente e cuore», e che ingaggia udito, tatto, sguardo, palato e olfatto insieme (insieme: Vatsyayana non avrebbe ascritto sesso online e alle vere esperienze di piacere).

Baci, non solo posizioni.

L’arte del sesso include otto forme di attività erotiche: abbracciar­e; baciare; graffiare; mordere; gemere; fare sesso orale; percuotere; e, numero 8, assumere posizioni. Senza baci e affi ni, la posizione conta zero. Lo stesso autore sbeffeggia l’ossessione per le posizioni, attribuend­o le più difficili a uno scrittore rivale («Per quelli di Suvarnanab­ha: quando entrambe le cosce della donna si alzano, si parlerà di curva; quando l’uomo tiene su le gambe si parlerà di sbadiglio»…). Le posizioni, osserva la Doniger, sono fantasie e dipendono dalla cultura, mentre il sesso reale è universale perché risponde alla natura.

Il piacere da solo non basta.

Spirituali­tà, successo e piacere sono per il Kamasutra i tre obiettivi della vita a cui tendere per un’esistenza piena. Non solo piacere sessuale, quindi: non è vita la vita priva di parole poste sotto il cappello della spirituali­tà, come etica, giustizia, pietà; o sotto quello del successo, come la realizzazi­one personale.

Il galateo per farsi lasciare.

La trappola della cavalla si perfeziona quando la cavalla si stufa. Lasciare non è contemplat­o, tantomeno con un sms. La cavalla si fa invece mollare. Come? Fa qualcosa che lui non vuole. O fa cose che lui critica. Non dimostra apprezzame­nto per le cose che lui fa. Distorce il senso delle parole che lui dice. Ride quando lui non sta scherzando e, quando lui sta scherzando, lei ride per altro. Parla in pubblico delle cattive abitudini di lui. Lo ignora. Lo critica per colpe invece proprie. Perde tempo quando sono insieme… Anche lasciarsi, nella vita, è arte. Infi ne. C’è una formula oggi abusata, ma spesso violata: che le donne vanno trattate con tenerezza, perché «le donne sono come fiori». Dove l’abbiamo già sentita? Forse nel best seller È una vita che ti aspetto, di Fabio Volo? Sì, ma prima era nel Kamasutra.

Il “vero Kamasutra” risulta un testo sull’arte di vivere, trovare un partner e mantenere il potere nella coppia

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