Corriere della Sera - Io Donna
Storie di moda/ 3
Un po’ di classico, un po’ di sperimentale e un pizzico di sportwear. È la “ricetta” di Chitose Abe, la stilista che punta sull’indipendenza. E ne fa un business
Bisognerebbe guardare le sflate della casa di moda Sacai con occhiali 3D per apprezzarne tutta la complessità. Nella collezione invernale il giubbotto di pelle scopre nuove forme (è over) e un inedito movimento, con le lunghissime frange in corda. Gli inserti in pelliccia maxi ridisegnano spalle, maniche e colli dei soprabiti. La classica felpa messicana a strisce baja diventa la trama per colorati tailleur dal gusto urbano. E se lo storico della moda Pascal Monfort ha provocatoriamente affermato «Oggi Coco Chanel disegnerebbe tute da ginnastica, perché è nello sport che vive l’avanguardia », la stilista Chitose Abe, anima creativa e fondatrice del brand Sacai, è di sicuro alla guida di questa nuova tendenza.
Designer giapponese, dopo una lunga esperienze in maison come Comme Des Garçons e Junya Watanabe, nel 2009 fonda il suo brand (che sfla a Parigi) caratterizzandolo da subito con una moda “ibrida”. Non solo sportwear, quindi, ma un mix di pezzi metropolitani e capi iconici. « Gli elementi classici sono il mio punto di partenza, poi lavoro con i materiali, le forme, cercando un equilibrio tra i diversi elementi, fno a quando riesco a dare vita a qualcosa di completamente nuovo» spiega la stilista. Defnisce il suo stile « un moderno classico», una versione della moda sperimentale ma capace di conservare qualcosa di familiare. Chitose Abe non guarda all’arte per creare abiti che sorprendano, ma ha come punto di riferimento costante la realtà, la vita quotidiana. Per questo le sue collezioni più che osservate devono essere indossate, per percepire al tatto le differenze tra soft e robustezza dei diversi materiali accoppiati, per capire come si sposano e giocano con il corpo. La designer ha ben chiaro che quello che garantisce il successo di un brand è l’essere slegato da qualsiasi tipo di vincolo. Geografco, «non credo sia il Paese che conti, non è questione di est o ovest», e stilistico, con l’idea di costruire un’identità che si differenzi da tutto quello che gli altri fanno. Un’indipendenza che si traduce nel controllo al 100% del suo business, senza investitori esterni, «solo così io posso continuare ad avere totale libertà creativa ».
Sperimentazione, realtà, indipendenza: il credo della stilista Chitose Abe sembra di buon auspicio per il futuro della moda.