Corriere della Sera - Io Donna
Pierfrancesco Favino
L’abbiamo visto malato, in miseria, sfinito su una bici. Ora in “Suburra” Pierfrancesco Favino sarà un politico venduto. Paura di identifcarsi coi personaggi? “Ciò che fai sullo schermo diventa reale». Tanto che una volta sua mamma e suo zio...
Per anni ho fatto provini, ma nessuno
mi prendeva. Mi sono mantenuto sellando cavalli e portando bambini in giro
sui pony. Fino a quando un giorno mi è venuta la faccia giusta, quella che ti permette di identifcarti con i personaggi. Ora in “Suburra” interpreto un politico
corrotto: mi devo preoccupare?
In arrivo nelle sale Suburdi Stefano Sollima, tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini ( Einaudi-Stile Libero), un libro che ha anticipato i fatti di Mafa Capitale, un flm che va più avanti della cronaca. Uno dei protagonisti è Pierfrancesco Favino, nel ruolo di Filippo Malgradi, politico corrotto.
A quale politico si è ispirato per il personaggio di Malgradi?
A nessuno in particolare. Ho cercato un denominatore comune dei politici di secondo piano.
L’ha trovato?
L’ambizione di potere. Per esempio: ho scoperto che il peso di un politico dipende anche dal minutaggio televisivo. Il giorno dopo vai a vedere dove sei nella classifca della visibilità. Sali e scendi.
Altro?
Le tendenze comportamentali le fanno i capi, gli altri tentano il livello imitativo, dalla camicia alla montatura di occhiali. Negli ultimi anni sono molto
cambiate le montature degli occhiali.
Ovvero?
Più leggere.
Lei è noto per la grande preparazione con cui affronta un personaggio: per Bartali è arrivato a fare 50 chilometri al giorno in bicicletta.
Strizza. Era uno dei miei primi ruoli da protagonista.
Senza nessuna pietö
Nel flm è un uomo di cento chili, nessun problema a ingrassare tanto?
È stato il momento in cui la mia famiglia e i miei amici mi hanno percepito come più protettivo. Mia fglia mi chiamava Ciccio. Quando sono dimagrito erano tutti un po’ delusi.
Che cosa signifcano per lei questi cambiamenti?
Prima di tutto esperienza, non c’è velleità di trasformismo. Ingrassare signifcava capire come si vive col respiro più corto, capire la fatica, e la capacità antidepressiva del cibo.
Per Suburra è servita preparazione fsica?
Stefano Sollima gira fno a quando non gli sparano alla nuca. Nella scena davanti al Parlamento, provata diverse volte, sono arrivati i carabinieri veri: “Ora ve ne dovete andà”.
Bisogna dunque avere grande resistenza per lavorare con Sollima?
Io scherzo, per me è un onore girare con lui. È un narratore puro. Un laico, senza giudizio. Non gli interessa raccontare se stesso, dire da che parte sta lui.
Suburra? Che flm non è: non è un flm di denuncia e non assomiglia a nessun altro flm, è qualcosa di completamente nuovo.
Che flm è
Nessuna parentela neanche con
Ro-
manzo criminale? Per Romanzo criminale ci hanno accusato di deviare i ragazzini, infondevamo spirito di emulazione Pierfrancesco Favino, 46 anni, due fglie, torna sugli schermi con Suburra diretto da Stefano Sollima e tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini.