Corriere della Sera - Io Donna

SALUTE DI GENERE

- Nopause.org) Elena Meli sanmatteo.org). me- Lancet, A.S. aiom.it) Federica-Le parole della vita. premiolett­erariofede­rica@ fondazione­aiom.it. Margherita Fronte

Menopausa: quando gli ormoni non fanno paura

Sì alla terapia cognitivo-comportame­ntale e all’ipnosi, dubbi non del tutto dissipati su yoga e tecniche di rilassamen­to varie: le ultime linee guida sul trattament­o delle vampate della North American Menopause Society (

cercano di fare chiarezza su ciò che funziona davvero contro il sintomo più irritante del climaterio. Sottolinea­ndo che la terapia ormonale sostitutiv­a rimane il rimedio più effcace quando il disturbo è serio. «Nel 15 per cento delle donne le vampate sono più di 10-15 di giorno e cinquesett­e di notte, a volte così intense da far svegliare, segno che l’organismo è fragile di fronte alla menopausa» spiega Rossella Nappi, ginecologa del Centro menopausa del Policlinic­o San Matteo di Pavia ( «In questi casi gli ormoni, per un tempo limitato e a bassi dosaggi, sono risolutivi e sicuri: molte, però, li temono senza sapere che dopo cinque anni di cura il pericolo di tumore al seno sale del 26 per cento, mentre basta superare di dieci chili il peso forma per raddoppiar­lo». E se i sintomi sono più blandi? «Possono essere d’aiuto anche l’agopuntura o mix nutraceuti­ci con magnesio, vitamina D, riso rosso, erbe come agnocasto o cimicifuga». Eccedere nell’orario di lavoro può avere sgradite conseguenz­e. Lo ribadisce una metanalisi, comparsa su secondo cui chi trascorre in uffcio da 40 a 48 ore a settimana ha un rischio di ictus maggiore del dieci per cento rispetto a chi lavora da 35 a 40 ore. L’effetto nocivo degli orari prolungati persiste anche se si fa il possibile per tenere a bada altri nemici del cuore come fumo, consumo di alcolici, scarsa attività fsica. Con circa mille nuove diagnosi al giorno, il cancro resta una delle malattie più temute in Italia. Raccontare la propria esperienza con il tumore, condividen­do sensazioni ed emozioni con chi vive situazioni analoghe, può però essere di grande aiuto per i malati. Per sottolinea­re il valore anche terapeutic­o della scrittura, più che mai medicina narrativa, la Fondazione Aiom ( ha indetto il concorso letterario

Possono partecipar­e pazienti, familiari, medici e infermieri che lavorano in ambito oncologico. Le opere in prosa o in versi vanno inviate entro il 31 gennaio 2016 all’indirizzo

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