Corriere della Sera - Io Donna

Cinema

- Di Paolo Mereghetti Black Mass Donnie Brasco, Quei bravi ragazzi

drammatico Quasi irriconosc­ibile, con un’abbondante calvizie e gli occhiali fumé, Johnny Depp interpreta in il bandito James “Whitey” Bulger che, a partire dagli anni Settanta, s’impadronì della malavita di Boston, grazie all’accordo con l’agente dell’Fbi John Connolly. La gioventù passata a fare a botte in strada e la comune origine irlandese cementerà la loro alleanza: Bulger, sfruttando “l’immunità” che gli offriva il suo ruolo di informator­e per battere la mafa italiana nel controllo della città; Connolly, scalando i gradini della carriera grazie alle soffate dell’amico. Una storia vera, raccontata a volte dalla parte del malavitoso, altre da quella del poliziotto corrotto. E, mentre il racconto ogni tanto si apre sulle rispettive vite familiari, gli interrogat­ori dei vari pentiti scandiscon­o l’ascesa dell’uno e i compromess­i dell’altro. Si pensa a ea

ma sono modelli irraggiung­ibili. Restano le improvvise esplosioni di violenza, l’impassibil­ità degli occhi “azzurri” di Johnny Depp e il gran lavoro di scenograf, sarti e arredatori. Ma è un po’ pochino.

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