Corriere della Sera - Io Donna

L’ARTE DI FARE IL PORTAVOCE

- Storytelli­ng Fatto) Europa, blog.iodonna.it/maria-teresa- meli

si chiama filippo sensi, ma il suo “nome d’arte” sui social network è Nomfup. Anzi, è sbagliato. Si chiama Nomfup e il suo nome d’arte è Filippo Sensi. Già perché quella del suddetto, nel fare il portavoce del presidente del Consiglio, nonché il responsabi­le della comunicazi­one del Pd, in fondo, è un’arte. È lui il creatore quotidiano dello (della narrazione, insomma) di Renzi. Questo giornalist­a multitaski­ng (è un blogger, è stato vice direttore del quotidiano del Pd ha lavorato con l'allora leader della Margherita Francesco Rutelli) conosce molto bene (e non da quando si è spostato a palazzo Chigi) le moderne tecniche di comunicazi­one e per primo le ha messe in pratica qui in Italia, un Paese diffcile, da questo punto di vista. Ed è (anche) per questo che è improprio paragonare il modo in cui Matteo Renzi occupa gli spazi (della television­e, dei giornali, della propaganda) con l’abilità mediatica di Silvio Berlusconi. Sensi ha dalla sua anche il fatto di conoscere le lingue, cosa non frequentis­sima a casa nostra e, soprattutt­o, nella nostra politica. Non è dunque un caso se gli “avversari” del premier (si guardi, per esempio, agli attacchi rivoltigli dal lo abbiano preso di mira. Lui, però, non se la prende perché fondamenta­lmente è un buono. E anche questa è una gran dote. Serve, eccome se serve, con Renzi: è utile a stemperare certe asperità del premier e a migliorare i suoi non sempre facili rapporti con la stampa.

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