Corriere della Sera - Io Donna
METAFORA DEL SOPRACCIGLIO
una che era stata soprannominata “Peo Pericoli” dalla sua estetista non può capire. Chi negli anni Novanta veniva paragonata al tifoso iper- sopraccigliuto interpretato da Teo Teocoli a
giocoforza, ha introiettato l’idea che sottile è bello. Non riesce ad accettare i sopracciglioni di moda ora. Non perché sia/si sia affezionate al genere inesistente da diva tra le due guerre. Perché ottenere e mantenere le sopracciglia folte è più diffcile, come tutto il resto. E diventano, pure quelli, una metafora. Di quanto tutto venga reso complicato per le giovani donne; non apertamente, come una volta; rendendo la vita quotidiana e la manutenzione basica un percorso di guerra. Lo ammette un sito seguito dalle ragazze, Elencando i problemi delle sopracciglioni-munite. Anzitutto, bisogna tener conto che si scompigliano causa ricrescita in una settimana. Per ottenere quell’aspetto naturalissimo servono quattro tipi di pinzette. Perché è peggio essere ricche che essere povere, quando si parla di cura sopracciliare: lo strappo continuo a opera di un’altra persona, si sa, fa malissimo. Pochi giorni di incuria garantiscono l’effetto cespuglio. E bisogna spazzolarle. E poi, importante: occuparsi estesamente delle proprie sopracciglie è molto noioso. Come tutta la faticosa e tediosa cura continua oggi richiesta per essere, minimamente, presentabili (si stava meglio quando si stava peggio, quando si usciva con lucidalabbra e kajal e si passava per fanciulle curate, addirittura).