Corriere della Sera - Io Donna

IL SENATO DEI COMMESSI

- Blog.iodonna.it/fabrizio-roncone

( Forse è davvero il momento di ripensare, anche solo per poco, al Senato della Repubblica che fu, ridisegnat­o in Costituzio­ne dal ddl Boschi: e chi può farlo meglio di un commesso di Palazzo Madama? Alto e rigido nel portamento, perfettame­nte in ghingheri nella sua divisa, il nostro testimone cammina nel Salone Garibaldi…).

Ho visto di tutto, qui dentro. Ho visto senatori piangere, bestemmiar­e, prometters­i botte da orbi e fare gestacci ben peggiori di quelli che hanno scosso le coscienze degli italiani pochi giorni fa… Ho visto senatrici litigare fno quasi a tirarsi i capelli e poi fare pace abbraccian­dosi… Ho sentito le parolacce della senatrice grillina Taverna e l’ho vista venire vestita come, di solito, si va in spiaggia: niente a che vedere, per esempio, con l’eleganza spontanea della senatrice Bonfrisco...

Continui.

Eh… A centinaia, e per anni, li ho visti arrivare il martedì pomeriggio e ripartire il giovedì dopo pranzo, e sempre, ogni volta, ti salutavano con la solita scusa: dicendo che andavano a fare politica nelle loro città di origine… Certi li ho visti tremare per la paura di essere arrestati, e non dimentico il ghigno eccitato di alcuni loro colleghi, che non aspettavan­o altro.

Bei ricordi?

La senatrice a vita Rita Levi Montalcini: è stata presente in aula fnché ne ha avuto la forza. Figura splendida. E poi Francesco Cossiga, elegante, gentile, coltissimo… Oppure Ugo Sposetti, un comunista potente e perbene… Sì, c’è anche stata tanta gente per bene, qui dentro, che ha lavorato per il Paese.

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