Corriere della Sera - Io Donna

“Con lo yoga diventate guerriere vittoriose nelle battaglie della vita”

Parola di Gabriella Cella al Chamali, maestra-pioniera e ospite al Festival

- Di Maria Laura Giovagnini La danza della forza. Yoga e flosofa per la vita femminile Il gioiello dello yoga. Ratna Yoga-Ratna.

Sono stata politica e sindacalis­ta, ma riesco a coivolgere e muovere tante più persone oggi, invitando a concentrar­si sul cuore». E Gabriella Cella al Chamali (il cognome del marito siriano) dedicherà proprio al chakra del cuore («la sede dell’equilibrio emozionale » ) il seminario allo YogaFestiv­al, a Milano dal 6 all’8 novembre. I praticanti nel nostro Paese sono 2 milioni e mezzo, quasi un italiano su venti. Ce n’è voluto, ma oggi è boom... «Nei primi anni Settanta da noi se ne sapeva pochissimo, quando parlavo di “chakra” mi guardavano come un Ufo» racconta Gabriella, che è stata una vera pioniera in Italia (il suo primo manuale è datato 1980) e non solo: «In India, ai primi corsi a Rishikesh, ero l’unica donna con trenta uomini: da guerriera, ho insistito. Adesso il mondo è così caotico che - a volte magari inconsciam­ente - cerchiamo di guardarci dentro, di trovare lì un nucleo saldo. Ogni tipo di pratica aiuta, persino quella sull’amaca, antigravit­à... Ovviamente, certe stravaganz­e non fanno per me. Quello che mi interessa è la spirituali­tà, l’essenza: lo yoga è una forma di autocoscie­nza profonda ». Fedele a questi principi, da trent’anni vive in un ashram sulle colline di Piacenza. E da sempre studia una “via femminile”, per superare il paradosso: « una disciplina maschile, creata in India da maschi per maschi, ma in Occidente le praticanti sono soprattutt­o donne. Gli uomini, si sa (non è femminismo dell’ultim’ora), sono meno portati all’introspezi­one. Alla luce della fsiologia, psicologia e dell’esperienza femminile, ho ideato nuovi asana per le donne, studiando le dee dell’induismo e ispirandom­i a loro. Un esempio? La posizione della Vittoriosa, colei che vince tutte le battaglie della vita: gambe divaricate, ginocchia piegate, pugni chiusi premuti sulle cosce...».

proprio questa è la chiave del nuovo libro, scritto con la studiosa Annarosa Buttarelli:

( Moretti & Vitali), mentre Feltrinell­i ha appena ripubblica­to un suo classico,

Sì, perché Cella al Chamali ha anche elaborato un metodo personale. « significa “gioiello”: so che c’è una perla in ognuno di noi, però dobbiamo aprire la conchiglia per farla uscire» spiega. «Ho imparato tanto dall’ascolto di me stessa, dentro abbiamo tutto. Dobbiamo solo riconoscer­lo e portarlo in superfcie».

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