Corriere della Sera - Io Donna
Due partite,
Scusi, ma come fa a reggere il ritmo?
Non mi stanco mai, sono forte. Mi alzo presto, scrivo, faccio tante cose. I colleghi mi chiedono: non ti stressi? No, non mi stresso. La mattina bevo acqua e limone, faccio una colazione salata e sono in pista.
é anche in splendida forma. Un obbligo da set?
In parte. Non è che non lavoro se non sono bonissima, ma è meglio essere tonica. Mi alleno con un personal trainer, faccio yoga, vado a correre, gioco a tennis. Da ragazzina ho sofferto perché ero cicciottella. Un giorno un amico mi ha detto: il peso è quello che hai in testa, non sulla bilancia. Mi ha convinto: da allora mi sono sentita libera, e ho smesso di ingrassare. Ho fatto una dieta seria solo quando ho interpretato Egle, la donna malata in
Nella ripresa della celebre commedia di Cristina Comencini, prende il posto di Marina Massironi nel ruolo di Claudia, madre esemplare e moglie rassegnata che accetta il tradimento
del marito. Una vittima. Mica tanto. Il bello di è che le protagoniste, le madri e le figlie, non sono tagliate con l’accetta, perdenti o vincenti. Hanno più sfumature. Claudia, è vero, sopporta il marito fedifrago. Ma è solare, allegra, è un punto di riferimento. La figlia Cecilia, che interpreto nel secondo atto, è un avvocato di successo che cerca il compagno ideale per avere un bambino, un uomo al quale dedicare intelligenza e capacità. Non lo troverà, e alla fine deciderà di essere una madre single. Si parla di temi seri ma in modo ironico, si ride e si piange.
Lei sopporterebbe un tradimento?
No, non potrei accettare un amore di facciata. Nella mia vita ho amato tanto, sono stata tradita, ho lasciato. La monogamia è difficile, portare avanti per tanto tempo un rapporto, anche sessuale, è faticoso. Il tradimento esiste, è dietro l’angolo. Se un uomo non ti apprezza hai due possibilità: o ti spegni, o reagisci e lo pianti. Ho scelto la seconda. Mi sento più vicina alla nevrosi moderna di Cecilia. Adesso • innamorata? Sì, da un anno, è una storia giovane. Lui lavora in produzione, ci capiamo. Forse è la prima volta che mi sento così felice. In passato perdevo tempo a convincere un uomo che era adatto a me. Energie sprecate. Non lo rifarei. Nella vita privata tutto va bene. Nel lavoro, anche. Un periodo d’oro? Abbastanza. Vorrei interpretare più ruoli possibili. Con il teatro mi sento a casa, è il mio posto naturale. Il cinema è più facile, perché ci si sente più protetti. Non sceglierei mai tra comico e drammatico. Mi manca però ancora un bel ruolo con un regista come Paolo Virzì, o Daniele Luchetti. Se non avesse fatto l’attrice? Non riesco a immaginarlo. Da ragazzina imitavo i prof del liceo, poi Anna Marchesini, finché ho superato il provino al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo un anno già mi chiedevo se avrei mai potuto scegliere una strada diversa. Fin dall’inizio la mia carriera è stata a piccoli passi, partendo dal cabaret. Ma sono sempre andata avanti.
Sarˆ costretta a spostarsi da una cittˆ all’altra. Come farˆ? So che ha qualche problemino con i bagagli.
Verissimo. Sono ansiosa, mi porto dietro qualsiasi cosa, cambi estivi e invernali, abbigliamento sportivo: un sacco di valigie sempre stracolme. E quando provo a viaggiare più leggera, me ne pento.
Che cos’• la felicitˆ?
Un’ebbrezza che dura poco: una cena con il mio amore, gli applausi del pubblico, una corsa al sole in montagna.
Come passerˆ il Natale?
Facendo il trasloco. Io e il mio compagno abbiamo deciso di andare a vivere insieme, in un’altra casa. Sento di aver trovato la persona giusta...