Corriere della Sera - Io Donna
DALLA PARTE DEI VIAGGIATORI
è soltanto il primo passo, ma diventa fondamentale per cambiare davvero le regole. Perché la legge approvata dal Parlamento europeo equipara i “pacchetti viaggio” acquistati online a quelli comprati nelle agenzie. Secondo il provvedimento «gli organizzatori o i rivenditori devono specificare chiaramente agli acquirenti che stanno acquistando un pacchetto e informarli dei loro diritti e di chi è responsabile in caso di problemi». Non solo: «L’organizzatore avrà l’obbligo di fornire ai viaggiatori orari indicativi per la partenza e per il ritorno, nonché l’indicazione della natura di eventuali costi aggiuntivi. E i viaggiatori potranno annullare la prenotazione del pacchetto e ottenere il rimborso del denaro versato se il prezzo dovesse aumentare oltre l’8 per cento o se avvenimenti non prevedibili, quali disastri naturali o attacchi terroristici, dovessero interessare il luogo di destinazione». Le parole della relatrice Birgit Collin-Langen sono eloquenti: «I cambiamenti nel mercato dei viaggi rendono urgentemente necessario modernizzare e adattare la vecchia direttiva, risalente al 1990. Grazie alla revisione di questa normativa, i diritti dei viaggiatori in Europa, in generale, si rafforzano. Siamo comunque riusciti a prendere in considerazione gli interessi economici dell’industria: operatori, agenzie di viaggio e strutture alberghiere». Adesso tocca agli Stati membri fare la propria parte: ci sono due anni per recepire le nuove norme e altri sei mesi per renderle applicabili. Poi scatteranno le sanzioni.