Corriere della Sera - Io Donna
IL DOLORE MUTO
il libro che voglio segnalarvi - Della Pae
di Annie Leclerc, filosofa femminista francese, edizione Malcor D’, splendida traduzione di Luciana Piddiu e Giovanna Stancanelli - è davvero straordinario. Anzi, in un certo senso un non-libro, un soliloquio lancinante dato alla luce postumo per iniziativa amorosa di un’amica. Il testo dà conto della lotta di Annie per offrire parola all’esperienza afona della bambina violata che è lei, e di qualunque bambino violato. Una colluttazione sfibrante con se stessa, piccola e muta. Cercando con dolore le parole una a una, in un avvicinamento progressivo, intermittente e concentrico al segreto indicibile che intrappola per sempre insieme nell’orribile scena primaria la creatura violata e il suo aguzzino: «Mostrami la tua piccola lingua». La strada per tornare lì passa attraverso la compassione per i genitori tenuti all’oscuro, «ne sarebbero stati inorriditi, orribilmente feriti»: il bambino non tace per vergogna, ma perché sa che la sua parola potrebbe scatenare «un inferno insospettabile». Passa perfino dal tentativo di riumanizzare l’orco, l’“uomo del sentiero”, provando a comprendere le ragioni di quegli «enormi bambini mostruosi, testardi, furiosi, che credono stupidamente che si possa trattenere la beatitudine di un tempo per ingestione». Fino a dargli del tu, come in un estremo tentativo di suscitare la tenerezza del lupo, di fermarlo prima che accada perché tutto possa restare nella gioia del “prima”: «Ciò che è molto difficile da comprendere è come l’incontro dell’adoratore e dell’adorato possa finire così spaventosamente male». Leggetelo.