Corriere della Sera - Io Donna
IL LIMITE DI MARINE
fidatevi: marine le pen è sopravvalutata. Non è una sciocca, e non è un diavolo. Ma è sopravvalutata. È stata abilissima a uscire dall’angolo all’estrema destra in cui il suo Front National era relegato. È stata severa ma giusta nel rompere con il padre, ancorato a un antisemitismo greve e inaccettabile; però, se è un leader politico, lo deve proprio al fatto di essere figlia di papà. Marine si muove con intelligenza tra le linee, oltre le categorie tradizionali di destra e sinistra. Ma non è quel genio della politica che viene presentato a volte in Italia. Può cogliere successi parziali. Ma è difficilissimo che diventi presidente di Francia. Fin dalle primissime ore dopo la strage di Parigi era evidente che il Front National ne avrebbe tratto giovamento: stavolta i bersagli non erano vignettisti irriverenti e ipermercati kosher, i terroristi hanno sparato nel mucchio; non erano in gioco la libertà d’espressione ma la vita, non Voltaire ma i figli. La situazione è apertissima. La storia di Francia si è avviata su un percorso inesplorato, e può succedere di tutto. Ma che il futuro appartenga a Marine, è lecito dubitarlo.