Corriere della Sera - Io Donna
“PER ESSERE FELICE DEVO STARE IN SILENZIO”
Anche per questo Leonardo DiCaprio si è trovato bene sul set di Revenant - Redivivo: nove mesi a temperature polari mangiando fegato di bisonte. Normale per uno che mette al primo posto la salute del pianeta (e un consiglio del padre...)
ennaio 1995, sundance. Leonardo DiCaprio, lungo, dinoccolato, occhi azzurri a fessura, con cappuccio, presenta al Festival di Park City Ha 21 anni, il sorriso strafottente e entra nella sala di proiezione di corsa, scavalcando il tavolo come in una gara a ostacoli. Lo aspettavamo tutti al varco, noi addetti ai lavori, perché dopo le sue performance in
e a Hollywood non si parlava che di lui. Sono passati vent’anni e Leo non ha tradito le aspettative. Con una sequela di film e interpretazioni notevoli ha dimostrato di essere l’unico con il carisma, il talento e la presenza di una star di altri tempi. Oggi, a 41 anni, il Jack Dawson di ha un cachet che si aggira sui 25 milioni di dollari per film, è un produttore di successo e un ecologista che porta avanti le sue battaglie sul
con una determinazione ammirevole. È nel consiglio di amministrazione di parecchie organizzazioni ambientaliste, tra cui il ( la sua Leonardo DiCaprio Foundation mesi fa ha raccolto 40 milioni di dollari con un gala benefico a Saint Tropez) e recentemente ha comprato un’isola sulle coste del Belize - Blackadore Caye - come Marlon Brando e Johnny Depp, solo che lui l’ha voluta per salvarla dalla deforestazione di mangrovie. Appassionato di arte contemporanea, è nella lista dei primi 200 collezionisti del mondo. È anche lo scapolo più ambito di Hollywood, ora che George Clooney non è più disponibile: impossibile tenere il conto della sfilza di modelle bionde dalle gambe interminabili cui è stato legato; l’ultima è la venticinquenne Kelly Rohrbach, aspirante attrice, da poco archiviata. Insomma: Leo sembra avere proprio tutto. Gli manca solo quel benedetto Oscar che i 6000 e passa membri dell’Academy ancora non gli hanno consegnato. Lui, si sa, non ha mai legato molto con l’establishment hollywoodiano. Lo incontriamo dopo la proiezione