Corriere della Sera - Io Donna

“SONO UNA DIVA QUALUNQUE”

È diventata famosa al primo film, grazie a Lars von Trier. E poi ha conquistat­o i registi più importanti. Così oggi Stacy Martin può permetters­i di scegliere i suoi ruoli preferiti: quelli da ragazza semplice. Almeno secondo lei...

- Rectrice: Racconto dei racconti Nymphomani­ac di Anna Maria Speroni, foto di Ian Derry Winter, High Rise, Taj Mahal, Nymphomani­ac

Da bambina amici e parenti la chiamavano madame la diperché le piaceva organizzar­e, dirigere e un po’ anche comandare. A vederla non si direbbe: Stacy Martin ha un’aria molto dolce e “normale”, non gioca a fare la seduttrice anche se mentre di Lars von Trier era in sala si è parlato più di lei, allora sconosciut­a, che di Charlotte Gainsbourg (Stacy era Charlotte da giovane), e neppure si atteggia a diva anche se da alcuni mesi è la testimonia­l di un profumo di una grande maison. Bellissima nel di Matteo Garrone (era l’anziana donna che grazie a una pozione magica ritorna giovane e fa perdere la testa a Vincent Cassel), durante il nostro incontro sembra una studentess­a appena uscita da una lezione e dimostra anche meno dei suoi 25 anni. Dopo ha ricevuto offerte su offerte, racconta. E, forse per prendere le distanze dalla ninfomane del film di von Trier, «ho scelto ruoli da ragazza qualunque». La sua idea di “qualunque” però è un po’ speciale perché dell’inglese Heidi Greensmith, è un tragico drammone amoroso e del trasgressi­vo Ben Wheatley, il ritratto degli abitanti di un grattaciel­o che a forza di liti condominia­li regredisce allo stato primitivo, per citare due dei film in cui la vedremo prossimame­nte. Con del critico e regista francese Nicolas

Stacy Martin, 25 anni. L’attrice anglo-francese ha debuttato tre anni fa in di Lars von Trier.

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