Corriere della Sera - Io Donna

IN INDIA SOS VIOLENZE

- Blog.iodonna.it/franco-venturini

è tempo di bilanci, e tra i molti che vengono resi pubblici in queste settimane ci ha colpito quello delle Nazioni Unite dedicato al rispetto dei diritti della persona nel 2015. Il rapporto, chiamato Indice dello sviluppo umano, colloca l’India al centotrent­esimo posto su centoottan­totto. Strano, a prima vista. L’India è la decima economia mondiale. Da poco ha superato il miliardo di abbonament­i per cellulari (certo, se avessimo noi la popolazion­e dell’India…). La ricerca è tra le più avanzate. Allora sarà come sempre la povertà di massa (peraltro in migliorame­nto) ad affondarla? La povertà c’entra, beninteso. Ma non quanto le donne. Perché le discrimina­zioni contro le donne, aggravate dalla stratifica­zione sociale in caste, non diminuisco­no, anzi. Il rapporto fa notare che se fosse stata presa in consideraz­ione soltanto la popolazion­e femminile, l’India si sarebbe classifica­ta al centosessa­ntesimo posto. Le donne indiane che hanno accesso a internet sono la metà degli uomini. Otto su dieci non possono operare in banca. In Parlamento sono il 12 per cento. E il rapporto non prende in consideraz­ione le dilaganti violenze sessuali e le radicate usanze familiari, perché se l’avesse fatto l’ultimo posto all’India non lo avrebbe tolto nessuno. I documenti dell’ONU non sempre sono buoni strumenti di analisi. Capita che le statistich­e distorcano la realtà, o nascondano le complessit­à. Ma se parliamo delle donne in India, questa volta il verdetto del Palazzo di Vetro è inadeguato nel verso opposto.

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