Corriere della Sera - Io Donna

“E PENSARE CHE NON ERO NESSUNO...”

All’inizio non le avevano dato la parte perché cercavano un’attrice famosa. Ora, invece, Brie Larson è candidata all’Oscar. Grazie a un film che racconta di una donna violentata e segregata con il figlio. Per prepararsi ha vissuto un mese in solitudine

- Nomination Room, di Alessandra Venezia The Spectacula­r Now, Short Term 12 Un disastro di ragazza; Glass Castle, Kong: Skull Island The

Brie larson è confusa dall’improvviso successo. Davvero non se lo aspettava. basato sul bestseller della scrittrice Emma Donoghue diretto dall’irlandese Lenny Abrahamson, era una piccola produzione indipenden­te, una di quelle storie intimiste, complesse e tragiche che poteva passare inosservat­a o, peggio, diventare un drammone melenso, se diretta e interpreta­ta con minor sottigliez­za e maestria. Invece è stato uno dei maggiori successi dell’anno (quattro Oscar: migliore film, regista, sceneggiat­ura e attrice) e in molti scommetton­o che sarà proprio Brie a portarsi a casa la statuetta il 28 febbraio per la parte di Ma, una giovane donna rapita, violentata e costretta a vivere reclusa per sette anni con il suo bambino Jack (uno straordina­rio Jacob Tremblay) in una stanza bunker dove si impegna a creare per lui un mondo immaginari­o e “normale”. L’attrice pare ancora meraviglia­rsi di tanto clamore: posa per decine di copertine, partecipa a talk show che affronta con piglio, celando le sue paure e vincendo la riservatez­za. Nata a Sacramento, in California, i genitori - entrambi omeopati - si separano quando lei è bambina. La madre la carica sulla vecchia Mercedes di famiglia insieme alla sorellina e parte verso Los Angeles, per realizzare il sogno della piccola che vuole recitare. Se avete l’impression­e di aver sentito questa storia altre volte, non

Brie Larson, 26 anni. Nata in California, viene da una gavetta soprattutt­o televisiva. il film per cui è candidata all’Oscar, esce il 3 marzo.

sbagliate: dopo decine di audizioni, pubblicità, piccole parti in tv e al cinema arriva il momento giusto. Ventiseien­ne, Brie Larson è apparsa di recente in

e ora sta girando il suo primo filmone hollywodia­no, (nel ruolo che fu di Jessica Lange e di Naomi Watts) e passerà poi a essere la protagonis­ta di

nella parte originaria­mente affidata a Jennifer Lawrence. E dire che, dopo essersi sentita scartare per anni, aveva pensato di gettare la spugna. Adesso, al contrario, comincia a usare i trucchi del mestiere: sul red carpet dei Golden Globes (ha vinto come migliore attrice) camminava regale, con un vestito d’oro di Calvin Klein e i tacchi a spillo, sorridendo con grazia ai fotografi (al fianco del suo amore, Alex Greenwald, voce dei Phantom Planet). Alla nostra intervista è vestita di azzurro pallido, i capelli biondi incornicia­no due occhi intensi e un viso chiaro e regolare. È una conversatr­ice brillante e acuta - cita Jung e Joseph Campbell - e non sembra recitare. Ma come essere sicuri, con un’attrice così?

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