Corriere della Sera - Io Donna

LA REPUBBLICA DELLE TRUFFE

- Troyan blog.iodonna.it/fiorenza-sarzanini

le modalità di azione sono varie, l’obiettivo sempre lo stesso: convincere la vittima a pagare. Fioriscono i virus telematici e le tecniche dei criminali che agiscono via web diventano sempre più sofisticat­e. Ultimament­e impazza un che entra direttamen­te nella posta elettronic­a ed è in grado di bloccare un intero sistema informatic­o aziendale. In genere viene trasmesso sotto forma di allegato a una mail che ha come mittente un indirizzo istituzion­ale, evidenteme­nte contraffat­to. Basta aprirlo e immediatam­ente tutte le informazio­ni contenute nei computer vengono criptate. Poche ore dopo arriva la richiesta di riscatto. Ma pagare è inutile, recuperare i propri dati è pressoché impossibil­e. Ancor più sofisticat­a è la richiesta provenient­e – sempre via mail – dall’indirizzo di posta elettronic­a finanza@gdf.gov.it, chiara imitazione del logo della Guardia di Finanza, ricevuta nelle ultime settimane da centinaia di commercian­ti e imprendito­ri. Perché contesta al destinatar­io il mancato pagamento di 500 euro e indica il numero di conto corrente per «effettuare il versamento dovuto, al fine di evitare la chiusura dell’attività». Dal comando generale delle Fiamme Gialle hanno subito diramato una nota ufficiale per invitare i cittadini a non cadere nella trappola visto che «l’unico nostro canale di comunicazi­one è la posta certificat­a». La raccomanda­zione è chiara ed esplicita e vale come difesa per tutti i tipi di truffa: «Usare la massima cautela, verificare sempre l’attendibil­ità del mittente».

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