Corriere della Sera - Io Donna
SCUOLA
A ogni ragazzo il suo metodo (di studio)
La prima pagella delle superiori è un disastro? «A un 14enne si chiedono due cose: capire se ha scelto la scuola giusta e imparare a gestirsi in autonomia. Non è facile» dice Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia all’Università Bicocca di Milano, autore di
(FrancoAngeli). «Prima di tutto, bisogna organizzarsi. Quanti compiti ho nella settimana? Studio meglio nel pomeriggio o alla sera? Ciascuno deve trovare il suo metodo: se ci si stanca presto, meglio cominciare dagli esercizi più difficili; se ci si blocca al primo sbaglio, dai più facili. Se si ha una memoria visiva, conviene sottolineare il testo; se vince quella uditiva, ci si può registrare e riascoltare». Mantegazza si è fatto aiutare da tre studenti di 4° liceo per individuare gli errori più comuni: «Il primo che leggono in fretta la “consegna” del prof; un altro, che non usano in modo critico il web». Ma il vero scoglio è lo scritto: «A parte grammatica e sintassi, i ragazzi devono capire che solo dopo aver esposto i fatti possono esprimere un’opinione». E i genitori? «Meglio che si facciano da parte». Nausea, gonfiore, mal di testa, stanchezza. Sono i sintomi della sensibilità al glutine non celiaca, che colpisce fino a una persona su dieci. Oggi la diagnosi arriva solo escludendo allergie e celiachia, ma un aiuto in più potrà venire da test come quello appena elaborato da un team coordinato da Luca Elli del Centro celiachia del Policlinico di Milano ( A chi accusa questi problemi, e a tutti i celiaci, ben si adattano le ricette e i suggerimenti del mensile Rcs
E. M.
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