Corriere della Sera - Io Donna

“CONOSCO LA FORZA DELLA MALATTIA, MA LA RICERCA LA SCONFIGGER­à”

Trent’anni fa ha creato la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro che ha fatto nascere il polo di Candiolo con “laboratori in cui si respira il futuro”. Per questo ad Allegra Agnelli viene riservato il Premio StellaRe 2016

- Di Candida Morvillo

Racconta Allegra Agnelli Caracciolo di Castagneto che, la prima volta che visitò i laboratori dell’Università di Torino dove si faceva ricerca sul cancro, restò stupefatta: «Si trattava di soffitte, con travi per terra per passare da una stanza all’altra. Pensai che i ricercator­i non potevano lavorare in quelle condizioni». Siamo all’incirca nel 1980, lei dal ’74 era sposata con Umberto Agnelli, dal ’79 era vicepresid­ente dell’Airc, l’Associazio­ne italiana per la ricerca sul cancro, di cui aveva costituito il Comitato Piemonte e Valle d’Aosta. La sua missione era già scelta, ma fu entrando in quella soffitta con la travi da scavalcare che decise d’impegnarsi in maniera totale. Fu così che nel 1986 Allegra Agnelli creò la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus, che in questi trent’anni di attività ha raccolto e investito 240 milioni di euro, portando nel 1997 all’inaugurazi­one dell’Istituto di Ricerca e Cura di Candiolo, poco distante da Torino. «Nella vita si deve rischiare» commenta oggi. «Ora chi entra in quei laboratori respira futuro, innovazion­e e speranza ». Quei laboratori nel frattempo sono diventati un intero polo tecnologic­o, che ha ottenuto il riconoscim­ento ministeria­le di eccelenza Irccs come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientific­o. In tutti questi anni, Allegra Agnelli non si è mai arresa, neanche quando, il 27 maggio 2004, proprio un tumore le ha portato via il marito: «A chi ha un familiare ammalato di cancro, dico che so che cosa vuol dire. Ma che bisogna continuare a sperare, perché l’uomo vincerà anche questa battaglia. Il cancro è una malattia che muta, che sa adattarsi. Per questo è difficile da sconfigger­e. Ma nessuno sforzo è vano e, grazie alla ricerca, il cancro è sempre più curabile».

è a lei che, il 14 marzo, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino conferisce il Premio StellaRe 2016, un riconoscim­ento che da dieci anni va a “donne che con il loro lavoro, le loro idee e il loro impegno hanno tracciato nuovi sentieri in campi diversi del sapere”. Il premio, un macro anello disegnato dall’artista Maurizio Cattelan, è stato assegnato dal Circolo StellaRe presieduto dalla collezioni­sta d’arte e mecenate Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e che unisce anche ex premiate decisament­e stellari, fra le quali il ministro degli Emirati Arabi H.E. Sheikha Lubna Al Qasimi, il direttore del Cern Fabiola Gianotti, il direttore dei musei del Qatar Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al-Thani, il Premio Nobel per la Medicina Elizabeth Blackburn.

 ??  ?? Sopra, Allegra Agnelli Caracciolo di Castagneto: già vicepresid­ente dell’Associazio­ne italiana per la ricerca sul cancro, ha poi dato vita alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus che ha fortemente contribuit­o all’inaugurazi­one, nel 1997, dell’Istituto di Ricerca e Cura di Candiolo, con laboratori all’avanguardi­a.
Sopra, Allegra Agnelli Caracciolo di Castagneto: già vicepresid­ente dell’Associazio­ne italiana per la ricerca sul cancro, ha poi dato vita alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus che ha fortemente contribuit­o all’inaugurazi­one, nel 1997, dell’Istituto di Ricerca e Cura di Candiolo, con laboratori all’avanguardi­a.

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