Corriere della Sera - Io Donna
GLI SPRECHI DELLA SANITà
il rapporto di cittadinanzattiva analizza “i due volti della sanità” evidenziando anche gli elementi positivi. Ma a preoccupare sono soprattutto gli sprechi e le “criticità”, perché in un settore fondamentale per i cittadini come quello della salute non si deve consentire alcuna inefficienza. Ed è su questo che si chiede adesso al ministero di intervenire, sottolineando comunque che «molto si sta già facendo ed è questa la giusta strada da percorrere». La relazione esamina i casi segnalati dai cittadini e dagli operatori del settore tra aprile 2014 e lo stesso mese del 2015. Elenca «macchinari non utilizzati o funzionanti a scarto ridotto, reparti chiusi anche se appena ristrutturati o sottoutilizzati per mancanza di personale, attrezzatture e dispositivi non adatti alle esigenze dei pazienti, personale sanitario costretto a turni di lavoro massacranti o in trasferta con costi aggiuntivi per le aziende sanitarie, burocrazia costosa e che ostacola il percorso di cura dei pazienti». E poi dà conto dei motivi indicati proprio nelle segnalazioni: «Nel 9 per cento dei casi si fa riferimento a una cattiva gestione del personale sanitario perché sovradimensionato o sottodimensionato; seguono, con l’8,6 per cento, la cattiva allocazione delle risorse economiche, l’organizzazione dei servizi, il mancato utilizzo di beni e servizi; nell’8,2 per cento la mancata programmazione; al 7,3 per cento il non utilizzo di attrezzatture costose; per il 6,5 per cento l’uso improprio delle risorse; per il 6 per cento strutture non utilizzate o sottoutilizzate».