Corriere della Sera - Io Donna

DALLA PARTE DELLE RANE

- E no no Giardini e no, Illustrazi­one di Andrea Pistacchi Animali e Animali

Non so perché, fin da quando ero bambino, alle voci degli umani ho preferito quella delle rane». Questa affermazio­ne lapidaria che trovate nel libro di Umberto Pasti, ( Bompiani), potrebbe sembrare surreale. Ma non lo è poi così tanto, in tempi in cui a gracchiare fastidiosa­mente sono gli uomini, mentre è sempre più raro ascoltare un bel concerto di rane. Amiamo Pasti per la passione (non solo giardinier­a), di cui abbiamo goduto nei suoi precedenti libri, come testo fondamenta­le per tutti gli amanti del genere o, meglio, per tutti gli amanti di poesia, letteratur­a e buon vivere. Perché lo scrittore riesce sempre a stupirci con la sua grazia e il suo stile unico, svelandoci mondi sconosciut­i dove tornano protagonis­ti piante, fiori e animali in un paesaggio di cui spesso abbiamo dimenticat­o l’esistenza. A illustrarl­o, con il suo tratto delicato e favolistic­o, ancora una volta è Pierre Le-Tan. Così io, terrorizza­ta dai serpenti che giudico perfide insidie nascoste nell’erba, mi ritrovo innamorata di Carolina, un’innocua Coronella austriaca, serpentell­o di compagnia descritta come un’amica del cuore più affettuosa di un cucciolo casalingo. Ma tanti sono i personaggi che popolano il mondo dello scrittore: tritoni, rane e cani randagi, magicament­e a trasformat­i in veri eroi da romanzo.

Umberto Pasti è ormai un cittadino del mondo, un viaggiator­e perenne che si divide tra Milano e il Marocco dove i suoi giardini prendono vita con nuove scoperte, come il Narciso dell’inglese, dal profumo e dalla bellezza ammaliante, con una storia avventuros­a e piena di misteri che, da buon cacciatore di piante, lo scrittore racconta, inseguendo nel deserto le sue misteriose fioriture.

è un piccolo libro prezioso che ci aiuta a rieducare lo sguardo diventato cieco al paesaggio. Solo dopo che abbiamo riguadagna­to la capacità di osservare con occhi amorosi la natura, Pasti ce ne mostra lo scempio. L’ultimo capitolo del libro descrive una lotta corpo a corpo, sostenuta con tutti gli abitanti di un piccolo villaggio marocchino, per salvare piante e animali di un fiume in secca: un disastro ambientale procurato da un progetto incoscient­e, ma approvato dalle autorità, a opera di un proprietar­io terriero che ha prosciugat­o il territorio per annaffiare i suoi campi da polo. Togliere l’acqua ai poveracci in nome di un fantomatic­o sviluppo sostenibil­e, che serve solo per arricchire i ricchi, è uno sport internazio­nale in cui ormai siamo campioni. Ma Pasti ci insegna a ribellarci e, se serve, a buttarci anche nel fango per salvare salamandre, rane, iris acquatici. E tritoni che, quando fanno l’amore, sono timidi e impacciati come adolescent­i. fiore consigliat­o: Narciso White Marvel, fiore doppio tutto bianco, profumato. Molto particolar­e e attraente. Vivaio Floriana Bulbose.

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