Corriere della Sera - Io Donna

“DOPO LE OLIMPIADI MI TUFFO NELLA VITA” A Rio de Janeiro sarà per lei la quarta volta ai Giochi. Obiettivo: bissare l’oro di Pechino 2008 nei 200 stile libero. E poi? Federica Pellegrini ha le idee chiare: basta col nuoto, metter su casa a Verona con Fili

- Di Nicoletta Pennati, foto di Gabriele Inzaghi

Vive il presente e guarda al futuro. Si sente un coniglio e anche leone. Delicata e brutale. Umile e orgogliosa. Tenace e flessibile. Così è Federica Pellegrini, l’atleta più titolata del nuoto italiano. E lo ha tatuato sul suo fianco destro. Dal 2004 sempre tra le prime al mondo nei 200 stile libero. Con l’oro olimpico di Pechino, undici record mondiali infranti e uno ancora che resiste dal 2009, i due argenti ai Mondiali di Kazan 2015 (anche con la staffetta). Ed è con questo curriculum che a Rio, alla sua quarta Olimpiade, Federica Pellegrini si candida per portare il tricolore alla cerimonia inaugurale. E salire sul podio, naturalmen­te. Come stanno andando gli allenament­i? Focalizzat­i sui 200 stile libero, la gara dell’Olimpiade di Rio. Abbiamo definito un piano di lavoro meticoloso con una prima fase di preparazio­ne atletica in altura a Flagstaff, in Arizona. Dal 19 aprile gli Assoluti di Riccione e dal 16 maggio gli Europei di Londra forniranno le prime indicazion­i per lavorare nelle ultime settimane che ci separano dall’evento. Nervosa? Ansiosa? Ho la serenità di chi si applica con il massimo dell’impegno, supportata da uno staff che condivide la mia visione. Questo mi porta la tranquilli­tà che chiedo a me stessa e pretendo da chi mi sta più vicino. Dicono sia più difficile restare in vetta che salirvi: è vero? Verissimo. Diventi “quella da battere” e la pressione sale a livelli incredibil­i. La longevità sportiva è un percorso che costruisci con abnegazion­e e tanta umiltà. Cosa la spinge ancora ad entrare in vasca? Si potrebbe definire passione per il mio lavoro, in realtà è amore incondizio­nato per il mio sport. Mai saltato un allenament­o? Uno si può anche saltare, saltarne due sarebbe troppo. Mai successo. Come ha superato i momenti bui ? Risorse mentali insospetta­te e la capacità di chiedere un aiuto nella gestione delle cose più complesse. A chi dedica queste Olimpiadi? A Federica, 16enne all’Olimpiade di Atene, con cui la Pellegrini ha fatto un patto sportivo che resiste da oltre dieci anni.

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