Corriere della Sera - Io Donna

Decisioni in ambiente neutro

- Divorcehot­el.com Weworce,

Si chiama la trovata di un olandese, Jim Halfens, che nel 2012 l’ha esportata con successo negli Stati Uniti. Per mettere a punto i dettagli di una separazion­e, gli scoppiati 2.0 si rifugiano in rilassanti boutique hotel con spa o vista mare. Check-in il venerdì come una coppia sposata (ma le camere sono separate) e dopo due giorni di colloqui con avvocati e mediatori si salda il conto al grido di “liberi tutti”. «Aiutiamo le persone a trovare un accordo in un ambiente intimo, con tutte le comodità e soprattutt­o neutro, al riparo da quello che dicono amici e parenti» dice il manager. «Perché quando ci si separa tutti vogliono dare consigli, ma nessuno è imparziale». La buona notizia? Il servizio è attivo anche in Europa. Quella amara sono i costi, che partono da 7500 dollari (circa 6.500 euro) a fi ne settimana. Sia chiaro: per un weekend con un quasi ex, serve uno spirito zen che non è da tutti. Molti preferisco­no il servizio offerto da una startup nata nel 2012 e capace di raccoglier­e oltre un milione e 700 mila dollari di fondi in 12 mesi. La particolar­ità è un algoritmo matematico che passa la coppia ai raggi x: grado di litigiosit­à, asset da spartire, età dei figli e via dicendo. Ai casi più semplici viene assegnato un mediatore familiare, mentre quelli più complessi vengono indirizzat­i verso un pool di esperti scelti ad hoc. Così i tempi si accorciano: se per una pratica classica serve circa un anno, grazie a questa app ci sono divorzi che si consumano in un mese.

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