Corriere della Sera - Io Donna
Aprite quella porta
La rivoluzione del superdesign: melting pot di stili opposti envenuta inclusività. Dal design che mescola i materiali ai collettivi di architetti crogiolo di nazionalità agli antipodi, il suggerimento è di abbandonare ogni concetto di purezza borghese. I modelli da cui imparare, d’altronde, non mancano. La convivenza pacifica di alto artigianato e tecnologia della Futuristic Couture, per esempio, è già un buon punto di partenza. Mentre le opere di luce del brasiliano Alê Jordã, in mostra alla Design Week dell’Università Statale con
vi faranno capire come sia inutile opporsi al riutilizzo delle vecchie scritte al neon, soprattutto quelle degli anni Ottanta.
Se pensate inoltre che l’unico design di rottura sia quello contemporaneo, aspettate di vedere l’antiquariato ironico della borghesia londinese fine ’800 raccolto da Alessandro Stefanini e Philippe Daverio in (dal 12 al 17 aprile, Biblioteca del Daverio, piazza Bertarelli 4). Talvolta, invece, è l’ambiente ad esaltare la bellezza di un prodotto. Quello scarnificato che accoglie la cucina “Genius Loci” di Valcucine ne fa apprezzare ancora di più le sue caratteristiche di interattività.