Corriere della Sera - Io Donna
SEGUENDO IL FILO DELLE IDEE Giovani designer in gara. Per imparare il mestiere e realizzare un sogno: firmare la prima collezione di maglieria
ognare a occhi aperti il proprio futuro è un’attività ben nota a molti giovani in corsa fra studio e lavoro. Ma come concretizzare le idee entrando in contatto con la realtà? A volte capita che sia un’azienda a permettere questa magia: il Gruppo Calzedonia, con il concorso Vision to Come, ha aperto le porte di Falconeri a 10 designer (su oltre 100 candidati)provenienti da istituti di moda italiani, per lavorare 6 mesi con un team del marchio e realizzare così una personale collezione.
Il concorso, inaugurato lo scorso anno dal brand Intimissimi, è giunto alla sua seconda edizione puntando nuovamente su un ambito settoriale: quella maglieria che, proprio come la corsetteria, esige specifiche professionalità. «Difficile comprendere l’impegno insito nella creazione di un simile campionario» spiega Salvatore De Fazio, coordinatore di Vision to Come e responsabile risorse umane e formazione area stile e prodotto del gruppo. «I capi sono realizzati partendo da un filato, non da un classico tessuto: una sfida con la quale i finalisti hanno imparato quello che per loro diventerà un mestiere molto ricercato dalle aziende. È sempre più difficile individuare modellisti o tecnici di maglieria, competenze che, una volta apprese, agevolano l’ingresso nel mondo del lavoro».
L’attenzione dovuta alla scelta di quello che sembrerebbe “un semplice filo” è chiara anche ad Aristide Morante, studente della scuola milanese Afol Moda e vincitore del primo premio: 10mila euro e un periodo di stage retribuito presso Falconeri, che produrrà la sua collezione di maglieria donna e uomo ispirata all’arte di Richard Long. «Ho provato un susseguirsi di emozioni: viaggiare fra filati e lavorazioni elaborando diverse visioni, interagire con un ufficio stile, produrre un piccolo campionario» racconta Aristide. Scelta vincente? «Abbandonare l’idea di linearità del tessuto e, letteralmente, la rigidità di una classica collezione moda per un dialogo materico destinato a portare forme e interpretazioni sempre nuove... forse, anche per la mia carriera ».