Corriere della Sera - Io Donna

IL DOGANIERE IN PARADISO

- Rousseau il Doganiere. Il candore arcaico, L’incantatri­ce di serpenti, L’interpreta­zione dei sogni, Illustrazi­one di Andrea Pistacchi musee-orsay.fr),

Se esiste un paradiso degli artisti, a Henri Rousseau detto il Doganiere spetterebb­e un posto d’onore, magari in un giardino, circondato da enormi piante tropicali e da fiori carnosi come quelli che dipingeva. E, se fosse interessat­o a dare una sbirciatin­a al nostro mondo, forse gli verrebbe da ridere nello scoprire i grandi onori che ora gli sono riservati. Proprio in questi giorni Parigi gli dedica una mostra trionfale al Musée d’Orsay ( fino al 17 luglio, che raccoglie tutti i suoi capolavori, insieme con quelli di pittori, come Seurat, Kandinsky e Picasso, che lo ammiravano e a lui si sono ispirati. La biografia del Doganiere sembra un romanzo strappalac­rime e invece è drammatica­mente vera. Purtroppo, l’esistenza non ha quasi mai portato gioie a questo grande artista autodidatt­a che, con i suoi quadri, ci ha regalato un sogno quasi infantile, dominato da una natura selvaggia e incontamin­ata. Per evitare la prigione, dopo un’accusa ingiustifi­cata, Rousseau parte volontario per la guerra. Poi si sposa e la moglie, con la gran parte dei figli, muore di tisi... E non procedo in questa triste sequenza che prevede anche l’incomprens­ione totale dei critici e dei mercanti d’arte di fi ne Ottocento. Tanto che, per vivere, il nostro è costretto a fare di tutto, anche il suonatore ambulante nei bistrot affollati dei boulevard.

Solo alcuni colleghi, come Seurat appunto, intuiscono il talento visionario nascosto nelle opere di Rousseau che dipinge nel tempo libero dal lavoro e non frequenta mai i circoli bohémien o i salotti che contano. L’Accademia ufficiale lo critica per l’apparente assurdità delle proporzion­i nei suoi dipinti, molti lo consideran­o solo un insignific­ante pittore della domenica. Invece, il suo tratto singolare, quasi bidimensio­nale, i colori accesi e la mancanza di qualsiasi realismo hanno precorso totalmente l’arte del Novecento. Non a caso, adesso Rousseau è incoronato come indiscusso padre della modernità. Lo si capisce ammirando dipinto in cui un essere femminile, più simile a un Avatar completame­nte nero che a una donna, domina i serpenti e la natura lussureggi­ante che la circonda. Sigmund Freud aveva appena pubblicato ma il Doganiere non lo sapeva. I suoi giardini popolati da figure oniriche e da una vegetazion­e favolistic­a colpiscono la nostra immaginazi­one nel profondo. Osservando­li, siamo subito colti da un’improvvisa nostalgia di quel Paradiso da cui siamo stati cacciati... Lo stesso luogo incantato dove ci auguriamo che il Doganiere fi nalmente abbia trovato pace. fiore consigliat­o: Heliconia, pianta tropicale dotata di brattee carnose dai colori vistosi e brillanti. Infioresce­nze a spiga erette o pendenti. Sembra prendere il nome dal monte Helikon dove si pensava vivessero le Muse.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy