Corriere della Sera - Io Donna
“ADORO LE LENZUOLA MORBIDE...” Jodie Foster torna alla regia con un film sui soldi e sulla fama mediatica. La sua ha imparato da anni a gestirla chiudendosi nel silenzio. Ma questa volta qualcosa ci rivela
La domenica mattina, a colazione, il è d’obbligo: Jodie Foster con Charles e Kit, i suoi due figli di 18 e 15 anni, tra un muffin e un cappuccino ne scorrono le pagine per leggere la rubrica È dove il filosofo e storico anglo-africano Kwame Anthony Appiah (professore di filosofia della stessa Foster a Yale), stimolato da un lettore, affronta un tema esaminandolo da punti di vista opposti. Dopo la lettura, mamma Jodie chiede ai ragazzi di esprimere la loro opinione, e di sostenerla con argomenti validi. «Ogni problematica va esaminata da prospettive diverse, per affinare il nostro spirito critico» spiega l’attrice, regista e produttrice 53enne, due volte premio Oscar. L’esercizio critico Jodie lo applica anche ai film che realizza come regista. Il suo (con George Clooney e Julia Roberts, uscirà negli Stati Uniti il 13 maggio e parteciperà al Festival di Cannes) è emblematico: racconta di un televisivo esperto di economia e di uno spettatore che lo sequestra dopo che ne ha seguito i consigli e perso tutto. Il thriller, precisa la regista, è una riflessione sul mondo finanziario e mediatico e sul significato del denaro. Protagonista da quando aveva tre anni della scena cinematografica americana, è schiva nella vita privata (solo nel 2013, la notte dei Golden Globes, ammise pubblicamente di essere gay e menzionò la sua ex compagna di vita di tanti anni). Oggi è sposata con la fotografa Alexandra Hedison, ex attrice, e continua a vivere a Los Angeles senza dare nell’occhio, modello per tante attrici delle ultime generazioni. Rannicchiata in una poltroncina,