Corriere della Sera - Io Donna

IL RITORNO DI ROSY

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un tempo andava per la maggiore. Non c’era giorno che non comparisse una sua dichiarazi­one o un’intervista. Ogni frase che pronunciav­a aveva un grande risalto mediatico e scatenava un dibattito. Poi è arrivato Matteo Renzi, che non è riuscito a rottamarla, ma a silenziarl­a (per quanto non del tutto) sì. Però Rosy Bindi, o Rosaria Bindi, come la chiama uno dei suoi più acerrimi nemici, il governator­e della Campania Enzo De Luca, non è tipo da starsene buonina senza toccare mai palla. E le incursioni da presidente dell’Antimafia non le bastano più. Lei è un animale politico. E ultimament­e ha fatto fatica a non proferire verbo sullo stato delle cose nel Pd. Così, in questo periodo di astinenza dalla parola, ha preparato il gran ritorno sulle scene. Bindi, che in questi mesi sembrava non voler recare troppa noia a Renzi, ha deciso di dare del filo da torcere al presidente del Consiglio sul tema che gli sta più a cuore: la riforma costituzio­nale in attesa di ratifica referendar­ia. È quello il terreno individuat­o dalla intrepida presidente dell’Antimafia che sull’argomento ritiene di non dover far sconti al premier. Per Bindi, infatti, la Costituzio­ne è un oggetto da maneggiare con cura. Lo stesso dicasi per la legge elettorale, tanto più che si è deciso di modificare in contempora­nea sia l’una che l’altra. Renzi è avvisato: la “vecchia” guardia non muore politicame­nte e men che mai si arrende.

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