Corriere della Sera - Io Donna
PER I CAPELLI UN PO’ DEVI SOFFRIRE
«i politici di sinistra vestono come la morte riscaldata» riflette sul -quotidiano di sinistra- la columnist Hadley Freeman. Ovvero «per far vedere che non si curano del loro look mentre coltivano attivamente un look». Jeremy Corbyn ( leader laburista, è l’ovvio esempio britannico, col suo stile antagonisticamente trasandato. «Non ho tempo di vedere se la giacca va bene con i pantaloni» sembra dire «sono troppo occupato a pensare ai poveri e agli oppressi». Stesso discorso, anche se le mises sono più dignitose, per Bernie Sanders, senatore socialista del Vermont, candidato di successo nelle primarie democratiche. Sanders è programmaticamente spettinato, moderatamente sgualcito, affezionato a quelle che a Napoli si chiamano “giacchetelle”, comode ma non proprio ben tagliate. Corbyn e soprattutto Sanders hanno moltissimi estimatori. Non per le mises, si dirà. Però. Però, che succederebbe se Diane Abbott (ministro ombra laburista) o Hillary Clinton uscissero di casa o parlassero in pubblico conciate come i loro omologhi maschi? Con giacche ciancicate, capelli per aria alla Sanders, o, alla Corbyn, sandali coi calzini? Verrebbero massacrate. Sono perciò costrette a curarsi molto. Venendo poi criticate perché hanno un’aria da consigliere d’amministrazione, quindi poco di sinistra (e non c’è al momento soluzione, o forse si potranno fare sforzi di parità sull’abbigliamento casual, ma i capelli no, per i capelli le donne pubbliche devono soffrire, e spesso pure noi).