Corriere della Sera - Io Donna
Dama contemporanea
iò che colpisce è l’atmosfera da Grande Gatsby, che riporta allo splendore degli anni Venti. Ma pian piano ci si accorge dei dettagli che muovono avanti e indietro le lancette del tempo. Il fascino di Palazzo Dama è fatto di rimandi, di un gusto capace di legare l’Art Nouveau con la Pop Art. E non è un caso che l’icona del nuovo hotel romano sia quella di una nobildonna ottocentesca con gli occhiali da sole e il tatuaggio sul décolleté. «Ho voluto uno stile sospeso, che non invecchia mai. La base è Liberty, ma le suggestioni sono lontane nel tempo e nello spazio. A partire dai lampadari in cristallo del Plaza di New York per arrivare alle opere di Venini, dai pezzi di antiquariato pescati in tutto il mondo alle lavorazioni su misura degli artigiani italiani» dice Antonio Girardi, l’architetto che ha ideato l’hotel.
Palazzo Dama è un resort in un antico palazzo affacciato sul Tevere, un tempo residenza dei nobili Malaspina. Un’oasi di pace, a due passi da piazza del Popolo, che offre una luminosa hall e un giardino “segreto” con bar e piscina. E per bere un cocktail, c’è la terrazza privata da dove ammirare il tramonto sui tetti della capitale.
trenta camere e suite pensate per offrire comfort contemporaneo, con il tocco rétro dei pezzi di antiquariato. Colori: blu scuro, salvia e avorio che ritornano anche nei séparé imbottiti che fanno da testiera dei letti.
la suite con lo scrittoio francese e il terrazzo privato.
Il rifugio dorato: Il decor: La stanza migliore: