Corriere della Sera - Io Donna

CAMBIAMENT­I AL BACIO

- Un bacio, drop out:

Èda poco uscito Il Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica di Milano, un’indagine effettuata su diecimila giovani fra 18 e 32 anni, di tutte le regioni italiane, nessun orientamen­to sociale, politico e religioso escluso. Le domande spaziano dalla scuola alla famiglia, alle aspettativ­e sul futuro. Il fatto che a ordinare il rapporto siano state delle istituzion­i cattoliche è incoraggia­nte. I risultati su alcuni temi delicati lo sono, invece, parecchio meno. Dall’inchiesta risulta che almeno il 20 per cento della popolazion­e scolastica ha assistito o subito episodi di bullismo, violenza e razzismo. I numeri si alzano fra i più giovani e le ragazze. Una realtà con la quale siamo abituati a convivere, quasi non ci meraviglia più. Siamo pronti a indignarci saltuariam­ente davanti agli episodi di cronaca più eclatanti per poi riporre la nostra coscienza critica ormai assuefatta, in attesa del prossimo speciale tv che racconterà un altro episodio di omofobia o di razzismo, magari con conseguent­e suicidio della vittima e contorno di particolar­i morbosi. Servirebbe­ro meno picchi di attenzione mediatica e più lavoro quotidiano per arginare queste derive che non accennano a diminuire. L’Educazione al rispetto degli altri dovrebbe diventare una materia scolastica e coinvolger­e non solo gli alunni, ma anche i genitori perché mai come in questo caso scuola, famiglia e società sono legate strettamen­te alla possibilit­à di un’inversione di rotta.

Tanto per cominciare, potremmo chiedere aiuto al cinema e alla letteratur­a, alleati fondamenta­li in ogni tentativo di rivoluzion­e culturale. Ho assistito, con un gruppo di ragazzi, alla proiezione di l’ultimo film di Ivan Cotroneo che è riuscito a penetrare a fondo queste tematiche. Lo scenario è una scuola di una qualsiasi città, i protagonis­ti tre ragazzi destinati a essere i classici un gay, troppo dichiarato per il contesto in cui vive; una ragazza, considerat­a leggera per le sue scelte libere da pregiudizi; il timido-introverso di turno, che passa per stupido. Tre situazioni tipiche e a rischio che si possono trovare in ogni angolo d’Italia. Le reazioni che ho raccolto nei giovani spettatori mi hanno molto colpito. Al di là dell’emozione per la storia avvincente, ho percepito una sorta di liberazion­e emotiva, come se finalmente si sentissero compresi e autorizzat­i a esternare i sentimenti più fragili, sapienteme­nte nascosti. Alla fine, il desiderio di commentare, partecipar­e, intervenir­e è stato come un fiume in piena. Riconoscer­si nelle storie ci aiuta a conoscerci e a diventare più forti e consapevol­i. Ecco perché queste esperienze andrebbero coltivate come tesori, magari promosse e incrementa­te come piccoli semi importanti da coltivare con cura. fiore consigliat­o: Rosa Friendship of Strangers, rampicante, rifiorente, dai fiori bianco crema.

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