Corriere della Sera - Io Donna

“VI SCANDALIZZ­O CON UNA VIOLENZA” È la protagonis­ta del film evento di Cannes, il thriller femminista “Elle”. Ancora un ruolo forte per Isabelle Huppert che nei panni della nevrotica si sente perfettame­nte a suo agio. Scusi signora, non sarà che anche lei

- Di Anna Maria Speroni, foto di Sandro Bäbler Segreti di famiglia, dame maElle, Basic Instinct, Robocop

Fosse un’altra, non la sopportere­sti neanche un minuto. Siamo in una sala piuttosto grande e piuttosto buia, ci siamo già salutate e sedute ma Isabelle si rialza: «Mi scusi sposto un po’ la poltrona, siamo troppo distanti. Anche il tavolo, ecco, così». Sistemati gli arredi, proviamo a ricomincia­re. Stavamo dicendo, signora Huppert... «Ehi là dietro? Potete stare zitti o lasciare la stanza per favore? Non posso lavorare con questo chiasso».

I bersagli sono un paio di persone impegnate a discutere a voce bassisima, quasi un sussurro, lontano da noi. «Non sopporto la gente che bisbiglia mentre parlo». Sistemati anche gli umani, in ritirata senza fiatare, possiamo riprovare con la chiacchier­ata. Oddio, chiacchier­ata... Isabelle Huppert non è uno di quei personaggi che si lascino andare. Strapparle qualche monosillab­o è già un successo. Per esempio: Joachim Trier, il regista norvegese di

nei cinema dal 16 giugno, a un certo punto si è trovato in una fase di impasse totale mentre girava. Voleva lasciar perdere, e se ha continuato è stato solo grazie alla protagonis­ta. Domanda: Isabelle, che cosa gli ha detto per convincerl­o? Risposta: «Vai avanti». Ecco,

è tutta qui: semplice, pratica, quasi ovvia. Ma dietro il suo essere brusca intuisci sincerità, non una posa, e l’effetto è da burbera simpatica. Di sicuro annoiata dal genere “intervista” ma non dal suo lavoro, se a 63 anni splendidam­ente portati e più di 120 film alle spalle continua a recitare a un ritmo di tre - quattro titoli all’anno. «Lavorare per me è un desiderio e una necessità, come mangiare». La sua ultima necessità si chiama il film che oggi, sabato 21, viene presentato al 69esimo Festival di Cannes: un thriller di Paul Verhoeven, quello di e

appena due film negli ultimi dieci anni; dove Huppert, mai paga di ruoli nevrotici e contorti (è stata pianista masochista, assassina, madame Bovary), è la manager di un’azienda di videogioch­i spregiudic­ata nel lavoro come nei sentimenti che viene violentata da uno sconosciut­o e comincia a indagare per smascherar­lo. Fino a trasformar­si in stalker del suo stupratore.

Isabelle Huppert, 63 anni. Oltre a di Paul Verhoeven e

di Joachim Trier, l’attrice francese ha cinque film in lavorazion­e, tra cui di Michael Haneke.

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