Corriere della Sera - Io Donna

SIAMO DIVENTATI IL PAESE DEGLI SCOMPARSI

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si eclissano all’improvviso senza dare mai più notizie di sé. Interrompo­no ogni legame, cancellano tutti i rapporti con familiari, amici, colleghi. Le statistich­e del ministero dell’Interno dimostrano che tra il primo gennaio 1974 e il 31 dicembre 2015 «le persone scomparse in Italia ancora da rintraccia­re sono 34.562 (8.705 italiane e 25.857 straniere), di cui 11.983 maggiorenn­i (5.687 italiani e 6.296 stranieri) e 21.240 minorenni (1.912 italiani e 19.328 stranieri)». Soltanto nel 2015 ci sono stati ben 5.328 casi. Complessiv­amente «gli uomini sono 25.186 (5.644 italiani e 19.542 stranieri) e 9.376 sono le donne ( 3.061 italiane e 6.315 straniere)». La maggior parte dei casi viene archiviato come “allontanam­ento volontario” e se il protagonis­ta ha più di 18 anni c’è poco da fare. Per gli altri molto invece viene fatto, tanto che «tra il 31 dicembre 2014 e la stessa data del 2015 c’è stato un aumento del 73 per cento delle persone rintraccia­te». E un nuovo progetto potrebbe dare risultati ancora migliori perché prevede l’elaborazio­ne di un “profilo psicologic­o” di chi non si trova più: strumento fondamenta­le per riuscire a capire i motivi della scelta e soprattutt­o dove abbia deciso di andare, se sia stato costretto a lasciare tutto o se davvero si tratti di una decisione autonoma. In questo caso non si può costringer­e la persona a tornare indietro. Ma i familiari avranno almeno il conforto di sapere che sta bene, per non rimanere sospesi in quello stato di inconsapev­olezza che può stravolger­e l’esistenza.

fsarzanini@corriere.it

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