Corriere della Sera - Io Donna

LA PARITà DI STIPENDIO CI SARà FRA ANNI

- Cards. House of fventurini­500@gmail.com

non scoraggiat­evi, care amiche che al lavoro venite pagate meno del collega maschio: autorevoli­ssimi studiosi prevedono che la parità di trattament­o remunerati­vo potrebbe essere raggiunta più o meno nel 2133, vale a dire fra 117 anni. Se l’argomento non fosse tristissim­o, ci sarebbe da ridere davanti all’annuncio del World Economic Forum. Che fare allora? Abbandonar­si alla disperazio­ne, aggredire il capufficio, fargli causa dopo aver dimostrato la perfetta parità di titoli e mansioni rispetto al collega meglio pagato? Quest’ultima possibilit­à non va trascurata, ma talvolta basta agitarla come una minaccia. Certo, meglio essere bionde, alte, belle, attrici e popolariss­ime. Perché così ha fatto Robin Wright, la Claire Underwood della fortunatis­sima serie televisiva

La “first lady”, prima degli ultimi episodi andati in onda, è venuta a sapere di essere pagata nettamente meno del collega Kevin Spacey, il presidente Francis Underwood nella serie. Eppure lei recitava quanto lui, il suo ruolo nella storia era importante quanto il suo e, nei sondaggi, non di rado risultava più apprezzata di lui dai telespetta­tori. Robin nella vita è come sul piccolo schermo (quasi), le è bastato parlare con la persona giusta con il tono giusto per ottenere la parità di pagamento e anche tante scuse. Lo ripeto, non sempre finisce così. E non sempre si riesce a sapere se la parità di trattament­o salariale esiste o meno. Ma piuttosto che aspettare zitte fino al 2133, conviene lottare prima per ottenere che le retribuzio­ni siano pubbliche, e poi, semmai…

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