Corriere della Sera - Io Donna
SALUTE&AMBIENTE
Pillole e sciroppi: dove vanno a finire?
Chi smaltisce pillole e sciroppi avanzati o scaduti in maniera corretta? Solo quattro cittadini su dieci, secondo l’Associazione persone con malattie reumatiche ( i più li buttano in pattumiera. «Eppure contaminano l’ambiente, soprattutto le acque; oltre a quelli che finiscono nella spazzatura, ci sono anche i medicinali che eliminiamo ancora attivi dall’organismo» spiega Antonella Celano, presidente Apmar. «L’Osservatorio sull’impiego dei farmaci segnala un abuso, in particolare antinfiammatori e antibiotici. Inoltre, il 70 per cento degli italiani non controlla se ha già un farmaco in casa prima di farsene prescrivere uno nuovo: gli scarti aumentano e vengono smaltiti senza cautele, con alti rischi ambientali». I principi attivi dispersi in suolo e acque possono ancora esercitare il loro effetto, con conseguenze per vegetali, animali e umani. Per questo Apmar, con Aifa (
lancia campagna informativa per uso, conservazione e smaltimento consapevoli. «La regola è una: i medicinali vanno buttati solo nei contenitori davanti alle farmacie, dopo aver tolto confezione di carta e blister di plastica o metallo. Nel dubbio, meglio chiedere al farmacista». Pensato per le over 35, single o madri, è adatto alla palestra o alla spiaggia. Da Israele, Mamanet (
arriva in Italia, grazie all’Associazione cultura e sport ( si gioca in sei, in un campo da pallavolo, ma la palla si trattiene e non si ribatte, per rilanciarla a due mani in campo avversario. Mamanet coinvolge donne accomunate da età e situazione familiare per socializzare e mantenersi in buona forma. Le iniezioni spiana-rughe a base di botox hanno un curioso effetto collaterale: alterano la capacità di capire le emozioni altrui. Lo hanno scoperto ricercatori della Sissa di Trieste ( con un test condotto su un gruppo di donne che, prima di sottoporsi al trattamento, sapevano riconoscere anche i sorrisi appena accennati. Dopo, non più. «L’effetto è netto quando le espressioni osservate non sono marcate» spiega Francesco Foroni, coordinatore dello studio. Il fenomeno ha una spiegazione neurologica: l’empatia passa attraverso le espressioni che il volto assume quando osserva gli altri; poiché la tossina botulinica paralizza i muscoli, questo processo si blocca.