Corriere della Sera - Io Donna
Il lato oscuro dell’Unità d’Italia
un titolo che contiene un’esplicita condanna. Si chiama (Piemme, pagg. 465, € 19,50) l’ultima fatica letteraria di Pino Aprile. Fatica perché è un libro importante, senza nulla togliere alle precedenti opere di Aprile, come
Si tratta di una puntigliosa e documentatissima ricerca storico-sociale in cui il giornalista, saggista e scrittore pugliese (è stato vicedirettore di e direttore di indaga un periodo complesso, doloroso, volutamente dimenticato della nostra storia. Che coincide con gli anni in cui nasceva il Regno d’Italia quando, in nome dell’unificazione, è stato commesso un autentico genocidio con centinaia di migliaia di italiani del Sud incarcerati, deportati, torturati, finanche uccisi. Di certo, derubati di tutto quello che possedevano. Da una contestazione: sono stato accusato di non indicare i riscontri demografici delle stragi. Così ho iniziato un lavoro di ricerca durato cinque anni, ma sono almeno dieci che studio questi argomenti. La ricerca si è, infine, trasformata in un libro. Mia madre, la mia più severa critica, a proposito di un libro che aveva letto con passione, una volta mi ha detto: “Era bello, peccato che non l’abbia capito!”. Mi è servito di lezione. È la maledizione di questo nostro Paese: l’unificazione è nata sugli egoismi della civiltà industriale, basata sulla colonizzazione dei popoli, nel nostro caso su una colonizzazione interna. Che non abbiamo ancora superato. L’unico risarcimento possibile è la condivisione della conoscenza. La gente deve accettare la verità, il crimine c’è stato: chi lo ha commesso e chi ne è stato vittima oggi non c’è più. Noi siamo i figli di questi carnefici e di queste vittime, solo uniti potremo superare il dolore che ci accomuna. I giovani vogliono sapere, conoscere, non vogliono essere tenuti all’oscuro. Sono i miei principali lettori, mi seguono con attenzione e costanza sui social network. Che il nostro Risorgimento non sia andato esattamente come si preferisce raccontare nei libri di storia è ormai un dato di fatto. I giovani lo stanno scoprendo. E vogliono arrivare alla verità.
Come nasce il suo ultimo libro? È un tema complesso, tradotto però in una lettura che affascina. Alla base di tutto il suo lavoro c’è la Questione meridionale. Una sorta di risarcimento storico… Un messaggio per i giovani?
Dove Dopo i 20 anni di Io donna e i 140 anni del Corriere della Sera, è il turno di mensile Rcs dedicato ai viaggi diretto da Simona Tedesco. Il numero speciale (a sinistra, la copertina) in edicola coinvolge i lettori, ai quali viene chiesto di raccontare
la Ville Lumière era stata, infatti, la protagonista del primo numero della testata. Sempre i lettori sono protagonisti della raccolta delle migliori foto dei viaggi ispirati dai reportage di Gli scatti più belli saranno esposti in una mostra allestita in autunno. Intanto si guarda al futuro. è il primo magazine italiano a realizzare un video-reportage di viaggio in virtual reality. Il video sarà visibile sul sito e con i visori Samsung Gear VR (in basso, a sinistra).
compie 25 anni e si regala il virtual tour