Corriere della Sera - Io Donna

POSSEDUTI DAI COLORI

- Con uccelli gialli Città di sogno. Le ninfee Illustrazi­one di Andrea Pistacchi Déjeuner sur l’herbe Paesaggio

Diceva paul klee: «Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell’ora felice: io e il colore siamo tutt’uno. Sono pittore». La fascinazio­ne per i colori ci riporta all’infanzia. Chi non ricorda la prima scatola di pastelli? La gioia di riempire un foglio bianco, seguendo la libera ispirazion­e del momento, è ancora una tentazione meraviglio­sa che possiamo rivivere giocando a fare gli artisti con figli o nipotini. Ma, se non si possiede una progenie, nessuno ci vieta, anche a una ragguardev­ole età, di sperimenta­re le nostre fantasie. Io, nel segreto della mia stanzetta, dipingo assurdi fiori all’acquarello che tengo naturalmen­te ben lontano da occhi indiscreti, ma il divertimen­to è assicurato lo stesso. Chi pensava che l’uso di iPad e computer avesse relegato in soffitta questa possibilit­à, con la nuova applicazio­ne ExplorArt Klee, si può ricredere. Si tratta di una app che avvicina i più piccoli all’arte, trasportan­doli nei dipinti di Paul Klee che della gioia dei colori aveva fatto la sua ragione di vita.

Confesso che l’ho scaricata. Da grande appassiona­ta di Klee, non ho resistito alla curiosità. E vi assicuro che funziona anche per gli adulti: basta essere un po’ infantili come me, e il gioco è fatto. D’altronde, chi non ha mai desiderato di entrare in un quadro? Specialmen­te in un paesaggio solare e magico come quelli del pittore svizzero. Il computer ci viene incontro, proiettand­oci nel fantastico mondo del pianeta PK, insieme con il gatto Ku e con un “cicerone” chiamato amichevolm­ente Cicè. I quadri si aprono docili davanti ai nostri occhi e le immagini si scompongon­o al nostro comando: non immaginate che soddisfazi­one entrare nel

o nelle E magari osare di più, mettendo mano con la fantasia a capolavori storici che, in un museo, si possono solo ammirare a debita distanza. Ho letto che la casa editrice digitale della app, la Lapisly, è stata fondata da due donne, Lara Mezzapelle e Debora Albano, due italiane che risiedono in Spagna: non conosco la loro storia, mi auguro che non siano cervelli che riescono a trovare soddisfazi­one solo espatriand­o. Comunque sia, compliment­i alla loro intraprend­enza, alla bella pensata. E compliment­i anche all’illustratr­ice Liza Schiavi, che ha collaborat­o al progetto. Spero che, dopo Klee, questo trio femminile ci regali altre possibilit­à di interazion­e con gli artisti più amati. Io, per esempio, vorrei tanto tuffarmi fra di Claude Monet nel giardino di Giverny, magari cogliendo di nascosto un mazzo di iris blu dalle sue belle aiuole ordinate. E a voi non piacerebbe partecipar­e al di Claude Monet? O rimettere in carica gli orologi squagliati di Salvador Dalí? Tanto per buttare là qualche idea. Ma l’appetito, in questi casi, vien disegnando. Anche solo virtualmen­te.

fiore consigliat­o: Ninfea Afterglow, color tramonto.

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