Corriere della Sera - Io Donna
Maison Shalom ha accolto 50mila orfani; ora tutte le attività sono state chiuse. Anche le 22 tonnellate di latte regalate dalla cooperazione svizzera sono rimaste inutilizzate
l’unico ospedale col reparto di ortopedia - anche la madre di Nkurunziza era stata ricoverata lì - e venivano curati i malati di Aids, che oggi sono abbandonati a se stessi. I malati che non possono essere accolti da altri ospedali muoiono. Anche il latte che ci aveva dato la cooperazione svizzera - 22 tonnellate - è rimasto lì, chiuso e inutilizzato. Avevamo una scuola e aiutavamo, con il microcredito, 27 imprese agricole. Hanno sequestrato i conti bancari di Maison Shalom e i nostri bambini muoiono di fame. Non possono più andare a scuola e sono orfani di cui il Paese avrebbe dovuto occuparsi. Che messaggio vuole consegnare alla comunitö internazionale? Fermate il genocidio e allontanate il presidente che sta uccidendo il suo popolo. Smettete di inviare aiuti in Burundi perché Nkurunziza con i soldi della Ue sta pagando la milizia assassina. Ha rubato tutti i soldi ricevuti dall’Unione Europea. L’Italia aveva spedito del denaro attraverso una banca lombarda: sparito. Ha preso pure i fondi della microfinanza, quelli dei contadini. Li sta facendo morire. Che gli europei smettano: se rimarrà anche solo un sacco di zucchero, andrà al presidente. Siamo in una situazione infernale, nessuno osa dire niente. Qual è la posizione del Vaticano?
e cercare un dialogo con la non violenza, cercando così di proteggere il popolo che all’80 per cento è cattolico. Lo stesso Papa Francesco ha denunciato la posizione ambigua di alcuni Paesi. Ha ragione, bisogna essere chiari per proteggere la popolazione del Burundi. Il presidente però è impermeabile al dialogo. Non ascolta nessuno: né il vescovo cattolico, né quello protestante. venuto Ban Ki-moon, sono venuti i rappresentanti dell’Unione Europea, l’inviato di Obama e del consiglio di Sicurezza dell’Onu. Non ha ascoltato neanche i 5 presidenti dell’unione africana. Ha deciso di sacrificare il Burundi.