Corriere della Sera - Io Donna

QUATTRO DONNE MANOVRATE DA PUTIN

- Fventurini­500@gmail.com

quattro donne hanno consentito a Putin di fare un regalo avvelenato all’Ucraina. Prima mossa. In una prigione russa giace la trentacinq­uenne Nadia Savchenko, pilota militare ucraino, condannata a 22 anni per aver orientato il fuoco dei mortai che hanno ucciso due giornalist­i russi nel Donbass. L’Occidente chiede che torni a Kiev, ma lei maltratta giudici e carcerieri e si rifiuta di chiedere la grazia. Seconda mossa. Putin convoca al Cremlino le vedove dei due giornalist­i, e si fa chiedere da loro la grazia per Nadia. Per ragioni umanitarie, viene detto. Terza mossa. Nadia viene scambiata con due militari russi detenuti a Kiev, e torna trionfalme­nte in patria. Nel frattempo è stata eletta deputata nel partito di Julia Timoshenko, l’ex “pasionaria” filo- occidental­e. La popolarità di Nadia non ha rivali. Quarta mossa. Come previsto da Putin, la Timoshenko conta su Nadia per raccoglier­e consensi per il suo partito. Ma Nadia, davanti alla folla, le rifiuta un bacio di saluto e dichiara che farà da sola. Lo stesso aveva detto a un raggiante presidente Poroshenko. Cosa farà? Creerà nuove fratture nella politica ucraina, si appoggerà ai super-nazionalis­ti, darà sostanza alle accuse di Putin secondo cui è Kiev a non rispettare gli accordi di Minsk. Quattro donne e quattro mosse per creare nuove tensioni in casa del nemico, Putin deve sentirsi soddisfatt­o. Ma forse tra non molto si vedrà che ha sbagliato i calcoli: Nadia ha tutti i numeri per farsi eleggere Presidente. E allora povero Putin. E poveri noi, che non vogliamo guerre nel bel mezzo dell’Europa.

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