Corriere della Sera - Io Donna

SPORT & SALUTE

- Isico.it) Elena Meli Vortioxeti­na A.S. Antonella Sparvoli

L’equilibrio del tennis

Nonostante sia uno sport asimmetric­o, il tennis non compromett­e lo sviluppo della colonna, non aggrava la scoliosi e non causa dolori in ragazzi e adulti. Lo ha appena dimostrato uno studio dell’Istituto scientific­o colonna vertebrale ( che ha messo a confronto giovani tennisti agonisti e coetanei che praticavan­o altri sport: rotazioni e movimenti continui, torsioni e servizio in teoria possono danneggiar­e la schiena, in pratica bastano pochi accorgimen­ti per evitare conseguenz­e. «Le torsioni sono bilanciate dal gioco a due mani, sempre più diffuso soprattutt­o nel rovescio, e dai migliorame­nti tecnici come l’uso di racchette molto leggere rispetto al passato» spiega Fabio Zaina, autore dello studio. «Il servizio può stressare la schiena, se il gesto tecnico non è adeguato: rivedere il movimento e preparare il fisico con una buona ginnastica compensati­va, che faccia lavorare il braccio debole per bilanciare l’altro, limita lo sforzo asimmetric­o e riduce i rischi. Non esiste uno sport ideale per la colonna vertebrale: chi ama il tennis può evitare infortuni e lombalgia con esercizi mirati che allenino i gruppi muscolari della schiena, messi sotto sforzo sul campo». Arriva in Italia un nuovo farmaco per il trattament­o della depression­e che, nel 2030, sarà la malattia cronica più diffusa al mondo. La molecola

svolge una doppia azione. È in grado di aumentare i livelli di serotonina, con effetti benefici sulla sfera affettiva. E ha anche ripercussi­oni positive sulle funzioni cognitive, senza ricadute sulla sfera sessuale e sull’aumento del peso corporeo. Come reagire all’incontro con una medusa? Secondo l’Università delle Hawai, la strategia più valida consistere­bbe nell’immersione della parte dolente in acqua calda, al limite della tollerabil­ità. Non concorda del tutto Paolo Cremonesi, responsabi­le del Pronto Soccorso dell’ospedale Galliera di Genova, che commenta: «Il tema è fra i più dibattuti. Quel che è certo è che, subito dopo il contatto, l’area interessat­a va lavata con acqua di mare per allontanar­e o diluire il liquido urticante, per poi asportare con delicatezz­a eventuali residui di tentacolo. Infine, no alla sabbia strofinata sulla parte colpita, no all’ammoniaca e no al sole forte per alcuni giorni».

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