Corriere della Sera - Io Donna
SPORT & SALUTE
L’equilibrio del tennis
Nonostante sia uno sport asimmetrico, il tennis non compromette lo sviluppo della colonna, non aggrava la scoliosi e non causa dolori in ragazzi e adulti. Lo ha appena dimostrato uno studio dell’Istituto scientifico colonna vertebrale ( che ha messo a confronto giovani tennisti agonisti e coetanei che praticavano altri sport: rotazioni e movimenti continui, torsioni e servizio in teoria possono danneggiare la schiena, in pratica bastano pochi accorgimenti per evitare conseguenze. «Le torsioni sono bilanciate dal gioco a due mani, sempre più diffuso soprattutto nel rovescio, e dai miglioramenti tecnici come l’uso di racchette molto leggere rispetto al passato» spiega Fabio Zaina, autore dello studio. «Il servizio può stressare la schiena, se il gesto tecnico non è adeguato: rivedere il movimento e preparare il fisico con una buona ginnastica compensativa, che faccia lavorare il braccio debole per bilanciare l’altro, limita lo sforzo asimmetrico e riduce i rischi. Non esiste uno sport ideale per la colonna vertebrale: chi ama il tennis può evitare infortuni e lombalgia con esercizi mirati che allenino i gruppi muscolari della schiena, messi sotto sforzo sul campo». Arriva in Italia un nuovo farmaco per il trattamento della depressione che, nel 2030, sarà la malattia cronica più diffusa al mondo. La molecola
svolge una doppia azione. È in grado di aumentare i livelli di serotonina, con effetti benefici sulla sfera affettiva. E ha anche ripercussioni positive sulle funzioni cognitive, senza ricadute sulla sfera sessuale e sull’aumento del peso corporeo. Come reagire all’incontro con una medusa? Secondo l’Università delle Hawai, la strategia più valida consisterebbe nell’immersione della parte dolente in acqua calda, al limite della tollerabilità. Non concorda del tutto Paolo Cremonesi, responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale Galliera di Genova, che commenta: «Il tema è fra i più dibattuti. Quel che è certo è che, subito dopo il contatto, l’area interessata va lavata con acqua di mare per allontanare o diluire il liquido urticante, per poi asportare con delicatezza eventuali residui di tentacolo. Infine, no alla sabbia strofinata sulla parte colpita, no all’ammoniaca e no al sole forte per alcuni giorni».