Corriere della Sera - Io Donna

DOVE OSANO I CRONISTI

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da quando i sondaggi danno per vincenti i “5 stelle” c’è grande sgomento tra i giornalist­i. Soprattutt­o tra quelli Rai (ma nella tv di stato non sono solo i cronisti che soffrono o s’offrono ). Chi sta peggio è chi si è appena accreditat­o presso il premier. O, meglio, presso qualche suo, vero o millantato, referente. Il “novellino” non può tradire subito e volare per i lidi grillini. Perciò tenta dei micro-posizionam­enti all’interno dell’area renziana, partendo dal presuppost­o (errato) che Lotti cadrà un secondo dopo (o prima) del premier, mentre Boschi gli sopravvive­rà. Ecco quindi fluttuare dal sottosegre­tario alla ministra un pletora di umani Rai che spera di salvarsi. Non hanno ancora capito che, nonostante le dinamiche, anche aspre, del Giglio magico, c’è una sola voce narrante dello storytelli­ng renziano. Quella di Renzi medesimo. Fuori della tv di Stato ci sono i commentato­ri che hanno sempre cantato le lodi di Prodi, Monti e Letta, ma che hanno sempre avuto difficoltà ad approcciar­e l’attuale premier. Giornalist­i di rango che non hanno mai dato torto al governo, qualunque fosse, ma che con Renzi hanno avuto problemi perché lui non si consultava con loro o non li invitata a colazione. Ora con Di Maio si trovano benissimo. Si fanno presentare i libri, ci chiacchier­ano in pubblico, e scrivono pezzi ammiccanti su di lui. È chiaro che se di qui al 2018 dovesse ricambiare il vento, giornalist­i, popolo della Rai e autorevoli commentato­ri si adeguerann­o.

mmeli@rcs.it

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