Corriere della Sera - Io Donna
IL GOMITO DELLA SELFISTA
la parola verrö sconfitta, ci dicono. Noi giornalisti verremo sostituiti da algoritmi che selezionano tra gigantesche quantità di materia prima-notizie (o presunte tali), ci assicurano. La comunicazione sarà ancora più veloce, c’è già Snapchat che sopra i trent’anni pochi capiscono come funziona, ci si dirà tutto, in diretta, con foto e video. C’è chi si preoccupa perché saremo sempre meno profonde/i, vicine/i, articolate/i. C’è chi, più pragmatica/o, segnala più banali ma immediati effetti della rivoluzione: un nuovo problema fisico, il gomito della selfista. Ma la prima ad ammettere di soffrirne è stata la conduttrice del programma americano mattutino Hoda Kotb. Che ha un nome da
e acciacchi da Fantozzi 3.0. Aveva dolori al braccio, è andata da un ortopedico, l’ortopedico le ha chiesto se giocava a tennis o a ping pong. Lei ha risposto, “no, mi faccio tanti selfie” ( Kotb è attivissima su Instagram e si fotografa molto, una quarantina di volte al giorno, ha calcolato). L’ortopedico non è stato allarmante. Ha spiegato che il gomito del selfista è un disturbo apparentato con la tendinite e il tunnel carpale. Ha prescritto ghiaccio, stretching e ibuprofene. Avrebbe potuto prescrivere un attento studio di patente o passaporto o documento contenente data di nascita: Kotb ha 52 anni e selfa come un quindicenne. Ma la comunicazione contemporanea va così, si diceva, ci si terrà a galla con antinfiammatori e impacchi freddi, prossimamente, pare.