Corriere della Sera - Io Donna
“EHI, REGISTI ITALIANI CI SONO ANCH’IO...” Produce, recita, fa la mamma (“imperfetta, perché da genitori è impossibile non fare danni”). Eppure Nicole Kidman ha un desiderio insoddisfatto. Che confessa in questa intervista
Ppensate che vi abbiamo danneggiato? E allora? È quello che fanno i genitori». Quando ha letto il primo romanzo di Kevin Wilson, Nicole Kidman gli ha subito scritto una mail: voleva farne un film. Quella famiglia disfunzionale, tenuta insieme dall’irriducibile furore artistico di Caleb e Camilla che obbligano i figli Annie e Buster (chiamati semplicemente A e B) a partecipare attivamente fin da piccolissimi alle loro folli performance senza considerare gli effetti collaterali, non gli sono sembrati così lontani dalla realtà. Il film è riuscita a farlo. Lo ha prodotto, ha tenuto per sé la parte di Annie da adulta, un’attrice con il meglio già alle spalle (compresa una nomination all’Oscar), un presente costellato da B movie e bicchieri di troppo. E ha affidato regia e ruolo del fratello a Jason Bateman (da noi uscirà il 1° settembre). Quello del capofamiglia è andato a Christopher Walken, la madre è Maryann Plunkett. « è un libro insolito, anche buffo ma molto sincero. Caleb è un padre narcisistico e egoista. Non voleva avere figli, pensava che avrebbero posto fine alla sua parabola artistica fino a quando non intuisce che la loro presenza potrebbe aiutarlo. E lo ammette candidamente. Lo trovo molto onesto. Bambini coinvolti nelle loro performance: è quello che succede ogni giorno con i genitori che mettono le foto e i video dei figli sui social, su YouTube. Non si pongono il problema di che effetto avrà sulla loro crescita ». La pensa come Caleb, allora: è inevitabile far danni quando si è genitori? Penso di sì. È impossibile essere genitori perfetti, non fare danni. Lo sanno i figli, lo sanno i genitori. Ma, a un certo punto, è bene farci i conti, accettare il passato e andare avanti. Ringrazio mia madre che me lo ha insegnato. Da produttrice realizzare un’opera sull’abilità di amare i tuoi genitori per quello che sono e,