Corriere della Sera - Io Donna
TROPPE COSE NON SAPETE DI NOI Tecnologici, ma ansiosi. Condivisori incalliti, ma attenti alla privacy. Sono i teenager della Generazione K (dal nome dell’eroina di Una ricerca dice tutto di loro
Hunger Games).
e multinazionali inquinano, Google evade, Facebook ci spia!». La voce critica della società ha tra i 14 e i 21 anni: è la generazione dei ragazzi nati a cavallo del millennio, tra il 1995 e il 2002. Odiano le grandi aziende - «non hanno valori» dicono - comprese quelle della Silicon Valley, che permettono di essere connessi sempre. Anche se tutti, un giorno, vorrebbero lavorarci. Mentre ancora cerchiamo di definire i Millennials e litighiamo sulla loro collocazione cronologica, una nuova generazione avanza, e porta con sé paure, alcune contraddizioni e qualche bella scoperta. Digitali alla ricerca di rapporti “condivisori” incalliti attenti alla privacy; consumatori globalizzati che vogliono essere protagonisti. L’economista e accademica inglese Noreena Hertz l’ha chiamata Generazione K. Kappa sta per Katniss Everdeen, l’eroina del film che combatte le ingiustizie per la sopravvivenza di un Paese governato dalla paura in un futuro apocalittico. L’ha scelta perché rappresenta bene i sentimenti dei teenager di oggi: preoccupati del presente, spaventati dal futuro, in cerca di una soluzione. Noreena Hertz li ha ascoltati: la sua ricerca su 2000 ragazzi dai 14 ai 21 anni ha individuato le tendenze comuni di una generazione modellata su tre T: tecnologia, terrorismo e timore. E volta verso tre P: partecipazione, protezione e - sorpresa! - privacy. «La generazione K ha un potere d’acquisto di 150 miliardi di dollari l’anno nelle sole Europa, Asia e Africa » secondo Adam Mack, responsabile per Europa, Medio Oriente e Africa di Weber Shangwick, una delle maggiori